
22 anni fa oggi moriva Marcello Mastroianni. Si chiamava Marcello Vincenzo Domenico Mastroianni e ancora bambino faceva la comparsa in alcuni film di De Sica.
Notato da Luchino Visconti, iniziò a interpretare importanti ruoli in lavori teatrali come “Un tram chiamato desiderio” e “Morte di un commesso viaggiatore”.
Nel frattempo le comparsate al cinema aumentarono: il suo “punto di non ritorno” fu “Le ragazze di Piazza di Spagna”, di Luciano Emmer, del ’52.
La svolta avvenne però nel 1960, con “La dolce vita” (1960) di Federico Fellini, con cui lavorò anche in “Otto e mezzo” (1963), consacrandosi definitivamente con “Divorzio all’italiana”.
Oltre che per il sodalizio con Sofia Loren in vari film di De Sica, lo ricordiamo in “La grande abbuffata“ di Ferreri e “L’assassino” di Elio Petri mentre fra i successi più recenti non dimentichiamo “Sostiene Pereira” e il docufilm “Ricordo, sì io mi ricordo”.
E noi lo ricordiamo con questo bell’articolo della nostra Dyvina, in cui “Il nostro Marcello nazionale dal sorriso irresistibile, ci regala un esempio importante delle varie tipologie di seduttori, l’antiseduttore”….(Redazione)
“Voglio tutto…non so fermarmi davanti ad una sola compagna” ci raccontava con una naturalezza da bambino, il Bel Marcello (Mastroianni) in una sua intervista. Un uomo che amava le donne, anche troppo forse, un appassionato esploratore dell’universo femminile, ma che rimase sposato sempre con la stessa donna, anche se ne amò molte altre. Fellini, gli anni ’50, La Dolce vita e i suoi seduttori come Marcello Mastroianni, ieri; Sorrentino, La Grande Bellezza, le sue miserie e le sue gioie, oggi. Sono cambiate molte cose o forse niente, ma il 19 dicembre 1996 quando Marcello ci lasciò per un male impietoso, nell’aria rimase tutto il divino profumo del suo charme. Nato in Ciociaria da un umile falegname, Fellini lo sceglie per La Dolce Vita perché ha “un viso anonimo, una faccia da passante” e lui diventa uno dei più emblematici e misteriosi seduttori della nostra storia. Donne come Silvana Mangano o l’affascinante star hollywoodiana Faye Dunaway o la splendida Catherine Deneuve, sono solo alcune delle sue mirabili conquiste.
Seduttore naturale, riservato, autoironico, disincantato, elegante e charmant, conquista le donne, ma non fa nulla per sedurre. É un antiseduttore, stregato dalle donne e che sa stregarle, con gentilezza e tenerezza, con quell’aria da preda facile ma sfuggente, un antidivo sentimentale e poco incline ai fasti mondani, che interpreta la vita come una lunga fuga. L’emblema di una capacità di sedurre controcorrente, senza rumori forti o toni esagerati, il fascino di chi, come prima di lui la femme fatale Marlene Dietrich “sa essere magnifico anche senza fare nulla”. Da “uomo come noi” desiderava tirarsi fuori, negarsi, e nel momento del suo fulgore riuscirà a dire: “ Spero di invecchiare in fretta perché i vecchi non sono interessanti e nessuno li importuna”. Noblesse oblige!
Il nostro Marcello nazionale dal sorriso irresistibile, ci regala un esempio importante delle varie tipologie di seduttori, l’antiseduttore. Ma chi è l’antiseduttore? Cosa vuol dire “andare controcorrente” nella più antica delle arti? I seduttori o le seduttrici ci attraggono grazie all’attenzione che riscuotono, ma anche a quella esclusiva che ci dedicano.Gli antiseduttori/ci sono l’opposto: insicuri, egocentrici, ripiegati su loro stessi, si impegnano a respingere invece di conquistare; e questo aumenta, anche inconsapevolmente, il loro fascino. Quanto spesso ci affanniamo a cercare di catturare l’interesse del nostro obiettivo di seduzione affilando tutte le nostre armi, quanto a volte, forse, sarebbe più intrigante e gratificante non fare nulla. Questo sentirsi sospesi, quasi indifferenti, affascinanti, ma senza darlo a vedere, come stranamente in fuga dal vortice delle passioni, possono diventare magicamente delle qualita’ seducenti fatali. Provateci!
«Malgrado tutto il rispetto e la tenerezza che ho per mia moglie – rispose Marcello ad una giornalista del settimanale francese L’Express che lo interrogava sulla sua capacità di essere fedele -, devo dire di no, debbo confessare che mi sento nell’impossibilità di fermarmi su qualsiasi cosa… una donna, una passione, un sogno, un ideale. So di non essere maturo… Ho l’impressione di essere in ritardo, come se mi mancasse qualcosa. Allora voglio tutto. Sono pronto a subire qualsiasi influenza, pur di non lasciarmi sfuggire nulla».