Il codice Wagner, quando la tradizione cristiana si mischia a un paganesimo scomparso

0
CC0 Creative Commons, axelmellin
CC0 Creative Commons, axelmellin

Il codice Wagner (editore Fede & Cultura, prefazione di Paolo Gulisano, 2018, 224 pagine, 19 euro), il thriller di Laura Salvetti.

Scoppiettante e artisticamente innovativo si svolge nella Germania nazista dove Hugo, il protagonista, appartenente all’Ahnerbe, la divisione SS costituita per la ricerca dell’eredità ancestrale, è inviato a scoprire la verità sul Santo Graal. Ecco che il nostro eroe parte per l’Italia.

Il destino di Hugo si intreccia con Eva, peleontologa alla ricerca della Lancia di Longino, che viene derubata del manoscritto originale de I Maestri Cantori di Norimberga di Richard Wagner, contenente un segreto capace di sovvertire l’ordine del mondo.

Laura Salvetti è una studiosa di J.R.R. Tolkien, C.S. Lewis, G.B. Cherteston, T.S. Eliot ed Eugenio Corti; si è cimentata nella stesura di un testo assolutamente originale, dove simbolismo e pratiche pagane fanno da contorno al Terzo Reich tedesco.

Molto interessante, inoltre, è il richiamo profondo alle Sacre Scritture, ai Padri della Chiesa e agli Esercizi di San Ignazio. Un romanzo dove la tradizione cristiana si mischia a riti e simboli di un paganesimo scomparso.

Articolo precedenteLe SanteVisioni di Beatrice Gigli
Articolo successivo“Uomini pezzi di m…”. E pure tuo papà
Fabrizio Fratus
Ha contribuito allo sviluppo di un dibattito scientifico e letterario sul neodarwinismo e la pornografia sviluppando diversi concetti antimodernisti e a favore dell’ideologia comunitarista basato sull’idea di un ritorno ad una vita sociale di tipo organicista in opposizione al modello dominante dell’individualismo, contribuisce a sviluppare un nuovo paradigma di vita comunitaria grazie alla decrescita felice, all’economia dell’autoconsumo partendo dal pensiero aristotelico in cui la famiglia è il centro della comunità. Si oppone fortemente al consumismo e al modello capitalista di tipo anglosassone. Convinto che presto vi sarà un ritorno al valore della famiglia naturale e alla vita comunitaria a causa della fine del ciclo economico denominato post-industriale. Sia la visione antidarwinista come quella sulla pornografia sono interpretazione per cui l’uomo viene condotto a una vita di tipo individualistica ed egoistica assolutamente da rigettare.