L’avevamo scritto nei giorni scorsi: costruisci a tempo di record un centro polifunzionale bellissimo. Lo fai per dotare la popolazione terremotata di Norcia di uno spazio collettivo in cui vivere, in attesa che vengano ricostruiti gli edifici danneggiati dal terremoto. Lo fai per permettere, in piena emergenza sisma, ai cittadini e al consiglio comunale di Norcia, di riunirsi, di lavorare, di confrontarsi. Lo fai a titolo gratuito e realizzi un’opera di 450 metri quadrati dove i cittadini si riuniscono per vedere un concerto, uno spettacolo teatrale, una mostra; ma poi interviene la Procura di Spoleto a mettere i sigilli al centro polifunzionale per una norma poca chiara sull’autorizzazione paesaggistica. E, come se non bastasse, arrivano anche due avvisi di garanzia al sindaco Nicola Alemanno (leggi qui il suo editoriale) e all’architetto che lo ha realizzato, Stefano Boeri.
La vicenda mi tocca da vicino perché dirigo la stagione teatrale di Norcia dal 2015, ho vissuto in prima persona con il sindaco Alemanno il dramma del terremoto e la forza che tutti i suoi cittadini hanno avuto nel reagire ad un evento così grande. Ho condiviso con gioia la co-direzione del nuovo cartellone con il Teatro Stabile dell’Umbria iniziato lo scorso 7 marzo, ma ora non posso restare in silenzio di fronte alla scandalosa vicenda che ha portato a mettere i sigilli allo spazio polivalente costruito dall’architetto Boeri grazie alla raccolta fondi del Corriere della Sera e di La7.
Proprio ieri, in questo spazio sarei dovuto andare in scena con lo spettacolo d’Annunzio Segreto, con Angelo Crespi e Viola Pornaro, come secondo appuntamento della stagione dopo l’esordio di Luca Barbareschi. E dopo di me sarebbero arrivati Michele Placido, Giorgio Pasotti, Syria, e Giusy Versace.
Invece nulla. Il silenzio.
Il teatro aggrega, è un luogo dove una comunità si incontra e rinasce: impedire tutto questo è il vero reato. Così si uccide la speranza di ricostruire il futuro di chi è rimasto ferito per sempre, così si calpesta la storia e la dignità di una cittadina simbolo della bellezza e della cultura italiana.
Oggi non servono più le parole per descrivere questa vergognosa pagina della macchina burocratica italiana: serve invece dare una scossa alle coscienze di ognuno di noi e regalare un segnale di solidarietà ai cittadini nursini e un monito a tutti quelli che affogano la loro irresponsabilità in scartoffie e codicilli.
La raccolta firme che lanciamo con il gruppo di #CulturaIdentità dalle pagine di OFF è soltanto il primo segnale di vicinanza che daremo alla città di Norcia e se le cose non si si risolveranno in fretta, siamo pronti a scendere in piazza al fianco dei suoi cittadini.
Norcia sarà dannunzianamente la nostra Fiume, simbolo di rinascita culturale di un Paese che ha voglia di cambiare e di reagire alla follia di un sistema burocratico che l’ha paralizzato.
Firmate con noi il nostro appello lasciando nei commenti il vostro nome e cognome.
Non lasciamo soli gli abitanti di Norcia, aiutateci a dare loro voce.
Paolo Corsini e tutta Lettera22
Marco Lomonaco
Fabio Geremei
Laura Tecce
In questo Paese la burocrazia ci seppellirà… non i terremoti!
Giulianini Sonia
È fuori da ogni logica …. incredibile …. !
no comment!
Angelo Crespi
Incredibile la magistratura, incredibile
Nessun commento; scatterebbe il noto Atto Dovuto.
Giorgio Polidori
Incredibile ! Come può un vincolo paesaggistico prevalere su una necessità umana?
Eppure, un giudichiello qualsiasi lo ha fatto.
W la giustizia italiana creata apposta per ribadire soprusi ed ingiustizie.
Ogni volta che leggo una sentenza, rabbrividisco!
È una cosa inaudita,certi magistrati sono la nostra rovina
Alessandro Mangani
Contro la barbarie della burocrazia !!!
Firmate!!!!!!
Semplicemente vergognoso!
Fabrizia Dentice di Frasso
Luca Forlani
Nel corso dei secoli le vittorie in guerra, la fine delle carestie, tutte le rinascite ripartivano dal teatro. È sempre stato così tranne stavolta. Abbiamo la legge più garantista del mondo ma guarda caso proprio stavolta la magistratura decide di essere fiscale…. Resistiamo contro l’imbarbarimento!
Andrea Gavarone
Nino Spirlì
Emanuele Beluffi
In questo nostro Paese, sono sempre poche le voci che si levano altisonanti per gridare contro la fine ingloriosa della nostra Bellezza. Uniamoci dunque per gridare più forte – Dalmazio Frau –
Alessandro Sansoni
La cultura segni la via.
Giuseppe Tiani Sciascia
Giulia Cherchi
Preferisco la solidarietà di gente colta come Sylos alla inconsistente cultura di questi magistrati. Grazie Edoardo!
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Luca Ferrari
Giulia Cherchi
Edoardo Sylos Labini
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