Il Sud sia la priorità dell’agenda politica

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21911144575_8f3f63db5b_b#Sud. Una parola che richiama paesaggi di sole e mare, melodie mediterranee, balli frenetici ed estatici, colonne di templi greci e castelli aragonesi a guardia della costa contro i pirati saraceni, colline di agrumi e vigneti, sapori prelibati e vacanze all’insegna dell’allegria e della sensualità: un’iconografia vera ma stereotipata, alimentata dal “pensiero meridiano”, che nel Sud individua il modello di uno stile di vita lento e alternativo al “produttivismo” occidentale e all’efficientismo liberista, che da questa rappresentazione fa discendere il fatale sottosviluppo. Cultura, turismo e agricoltura sono senz’altro punti di forza del Meridione, ma l’enfasi con cui vengono affrontati questi elementi di valore ha giustificato la desertificazione industriale e l’azzeramento di interventi pubblici di ammodernamento infrastrutturale. Negli ultimi 20 anni il Sud è sparito dall’agenda politica dei governi nazionali, ma in una società moderna  non è possibile valorizzare la cultura e l’identità di un territorio senza un’economia vitale. Basta dunque con la retorica “Sud = turismo e cultura”, che ad oggi ha prodotto devastazione urbanistica e sub-cultura da riserva indiana. Riponiamo, piuttosto, il Sud tra le priorità del Paese.