Nell’anno scolastico 2010-11, grazie alla Riforma Gelmini, partirono i primi quarantatre Licei Musicali (tra Statali e Paritari). Allora non tutti concordavano sull’opportunità di attivare questo nuovo indirizzo Liceale, nonostante fosse passato oltre un decennio dai provvedimenti che già nel 1999 ne avevano determinato l’impellente necessità. A quell’anno, infatti, risalgono le leggi (124 e 508) che aveva ricondotto a ordinamento le Scuole Medie a Indirizzo Musicale riformato i Conservatori. In quegli anni fui tra i pochi a credere nell’estrema importanza di quel provvedimento e a battermi in ogni occasione per favorirne l’approvazione. Ciò che conta oggi è l’estrema positività dei dati e il trend che ne deriva.
Dai quarantatre Licei Musicali partiti il primo anno siamo oggi ad oltre centoquaranta, così come le Scuole Medie a Indirizzo Musicale salite dalle poco più di quattrocento portate ad ordinamento nel 1999 alle attuali circa millecinquecento, un numero che comunque ancora è insufficiente per soddisfare la richiesta degli alunni e delle famiglie. Scuole Medie e Licei Musicali si sono supportati a vicenda, contagiando anche la Scuola Primaria, nella quale attraverso il DM 8/11 è stata prevista la presenza di personale qualificato per l’insegnamento della Musica.
Anche nella Materna e nell’Infanzia si dovrebbe fare molto di più con la musica e per la musica. Un disegno complessivo di potenziamento degli studi musicali nella Scuola che dovrà essere portato a completamento nella prossima legislatura, anche per rispondere all’enorme successo registrato dalle iniziative legate alla Festa della Musica. La voglia di fare musica nel nostro paese c’è, ciò di cui c’è la necessità sono presupposti stabili, una stretta collaborazione tra gli ambiti dell’Istruzione e della Cultura e la valorizzazione della pratica musicale come elemento imprescindibile dell’educazione e della crescita del futuro cittadino.