Cosa mai può essere più soave di una santa Normalità? Non è, forse, la Norma che regola il moto e la vita dei cieli e di questa microscopica e pur meravigliosamente Grande Terra? Non è Normalità il perpetuarsi della vita, attraverso il congiungimento di un Padre e di una Madre, umani o non umani che siano? E non vuole, il frutto, l’incontro del maschio con la femmina per nascere, crescere, dorare o arrossare e nutrire? Quanto, poi, vitale è lo struggente Normale mescolamento della Saggezza di un cuore di Nonno con l’Esperienza delle stanche mani di una Nonna profumata di Casa e Famiglia? Normalità è la vita, la fede, l’orgoglio dell’appartenenza, l’amore per la Patria, il piacere del dovere, la gioia dei diritti guadagnati. Normalità è il lavoro e il riposo. Il rispetto del Bene altrui. Normalità è abitare entro i propri confini e rendere ricco il proprio popolo con dedizione ed esempio. Normalità è non patteggiare, non arrendersi, non calpestare la propria e l’altrui dignità.
Quanto vale, quanto pesa, la Normalità? Oltre ogni umana misera misura. Benché l’uomo tenti, quotidianamente, di esserne padrone, la Normalità non conosce incatenamenti. Figlia dell’ordinato caos primigenio, sfugge a qualsiasi ridicolo tentativo di addomesticamento…