Quello che non ti aspetti dalla disabilità…

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35486-Brutti_e_cattivi__5_Il nostro cinema sta riscoprendo il gusto del film di genere, apportando anche un “nuovo” sguardo. Alla 74esima Mostra del Cinema di Venezia, in Concorso nella sezione Orizzonti (la più sperimentale), abbiamo visto un’opera che si inserisce proprio in questo solco. Brutti e cattivi, esordio dietro la macchina da presa dello scenografo Cosimo Gomez, vuole essere una dark comedy senza peli sulla lingua.  Il Papero (Claudio Santamaria) ci introduce nella sua vita e in quella di tutti coloro che gli gravitano attorno, dalla moglie Rosabella (Sara Serraiocco) soprannominata Ballerina (senza braccia) all’accompagnatore tossico Giorgio Armani (Marco D’Amore) detto Il Merda a cui offrono vitto, alloggio e la panda. A loro si aggiunge Plissé (Simoncino), un nano rapper. Il nostro co-protagonista proviene da una famiglia di circensi e come suo fratello è senza gambe, ha 35492-Brutti_e_cattivi__2_imparato a conviverci con questo status, ma dentro di sé coltiva un desiderio, un po’ come tutti gli altri. I quattro portano a segno una rapina, le conseguenze, però, saranno inaspettate.

Ciò che colpisce di Brutti e cattivi è in primis l’idea: disabili senza scrupoli (e non solo loro) per sopravvivere l’uno all’altro. «Tutta la commedia si muove all’interno della “regola” che ogni essere umano può essere cinico, cattivo e spietato. Anche il disabile, verso il quale sono più frequenti, per convenzione sociale, atteggiamenti di gratuita e pelosa “pietà”», ha dichiarato Gomez, molto attento anche all’aspetto visivo sin dalla fase di sceneggiatura con Luca Infascelli. I componenti del cast, dal canto loro, si ritrovano a percorrere come dei funamboli la corda sottile tra verosimile e surreale, senza risultare eccessivamente sopra le righe. In sala dal 19 ottobre.

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