Col Sistina tutti a scuola di arti performative

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Torna la summer school del Sistina per le performing arts, dedicata ai ragazzi dagli 8 ai 16 anni. L’Accademia Il Sistina, è diretta da Massimo Romeo Piparo, regista e produttore dei musical più famosi realizzati in Italia negli ultimi anni come Jesus Christ Superstar, Billy Elliot il Musical, Il Marchese del Grillo, The Full Monty, My Fair Lady, La Cage aux Folles, etc. Il direttore artistico del teatro Sistina, che è il tempio del musical italiano, ha creato quest’Accademia, che è un’officina, un laboratorio dove s’impara l’arte del teatro e del musical. Piparo ha voluto un corpo docenti qualificato e di altissimo profilo professionale per i corsi che spazieranno dalla recitazione alla dizione e all’impostazione della voce, del canto in italiano e in inglese, alla nozione musicale, dalla danza classica e moderna alla top dance e poi l’arte circense con clownerie e giocoleria fino a elementi di scenotecnica e costumi.

conferenza-stampa-accademiaAlcuni dei docenti che per il secondo anno accompagneranno i ragazzi nel percorso formativo, lavorando insieme a loro, per trasmettere ai giovani talenti, il proprio sapere, le esperienze maturate negli anni e la voglia di mettersi in gioco, superando i propri limiti, si sono raccontati in quest’intervista.

Il primo illuminante incontro è stato con la docente di musical Theatre e di canto in inglese Tia Architto. La cantante svela alcuni preziosi segreti sull’insegnamento e sul canto.

Si nasce con una bella voce e quanto i corsi di canto possono aiutare a migliorare l’impostazione vocale, soprattutto nella fase adolescenziale?

Posso dirti che ci sono persone più portate a cantare e questo dipende dalla naturale predisposizione e studiare serve a chi vuole intraprendere questo lavoro e non solo a chi diventerà un artista affermato. Mio padre diceva sempre: “Impara l’arte e mettila da parte”. Saper parlare bene davanti a un pubblico, è utile in ogni occasione e qualsiasi professione si svolga, l’impostazione della voce è molto importante nella vita.

Cosa insegni e trasmetti ai tuoi allievi?

Attraverso le lezioni di canto, si può aiutare lo studente ad ascoltarsi e a usare la propria voce. Posso fare l’esempio di un grande attore, Vittorio Gassman che faceva esercizi leggendo le pagine gialle come fosse Shakespeare. E’ una strategia usata per dare peso alle parole. La gestione della voce è una cosa che i bambini imparano, è un esercizio bellissimo e utile. Spesso gridano e bisogna insegnare loro a non farsi male. Sono stata chiamata da Piparo per il secondo anno consecutivo, a far parte del corpo docenti da luglio a settembre, e i ragazzi che frequentano il teatro sono appassionati, non si tratta di un baby parking e la mole di lavoro è immane ma è un’esperienza ricca di stimoli e di crescita personale oltre che artistica. Molti ragazzi dello scorso anno tornano, per cui ci saranno quelli dei primo e del secondo anno.

Avete già elaborato un programma, si svolgerà tutto all’interno del teatro o sono previste uscite?

Lo stiamo valutando, pensando sia necessaria qualche esperienza all’esterno. Ci saranno grandi ospiti, colleghi di teatro e sarà una grande famiglia, con seminari, persino la scuola di circo.
Una cosa che insegneremo sarà l’approccio alla musica da imparare sugli spartiti. Le nostre lezioni, costituiscono per i ragazzi dell’Accademia, le basi, insieme diamo gli strumenti da approfondire successivamente.

Quando è nato il tuo amore per questo lavoro?

Ho studiato a Londra, avevo 12 anni e ho intrapreso questi studi perché amavo cantare. Avevo un’insegnante stupenda che mi ha cambiato la vita. Cerco di essere come la persona di cui avrei avuto bisogno alla loro età.
Metto anima, esperienza e cuore in questo lavoro, relazionandomi con ragazzi di ogni tipo, anche quelli più fragili li vedo sbocciare come fiori nell’arco di un anno e questo percorso di crescita, arricchisce anche me. La seconda intervista, è con la doppiatrice Cristina Noci che spiega la necessità di aver provini alle spalle e che la scuola, è una vera e propria immersione nell’arte e nella cultura ed è impegnativa, perché le lezioni si svolgono dalle 9 di mattina fino a sera e da un punto di vista culturale, i ragazzi di oggi ne hanno davvero bisogno.

L’Accademia il Sistina, compie due anni, come condurrai i tuoi ragazzi verso la lezione di cui ti occuperai, la dizione?

Vorrei portare i ragazzi a contatto col musical e in una sala di doppiaggio. E’ stata splendida la mia esperienza con Luca Biagini con Billy Elliot e nel doppiaggio in genere, a partire dalla scuola Fersen a Roma, fino ai film d’animazione: Alice di Tim Burton, Madagascar 2 etc. Tutto questo bagaglio di esperienze, desidero trasmetterlo ai ragazzi, perché nell’Accademia punto sull’azione, sulla trasmissione del mio sapere. C’è armonia tra gli insegnanti e mi sono trovata molto bene a lavorare con Andrea Palotto, è stato un colpo di fulmine professionale. Ammiro il rigore di Andrea, che si occupa di recitazione, ma anche gli altri sono stupendi da Tia a Emanuele Friello che cura l’aspetto musicale di qualsiasi spettacolo, a Claudia Scimonelli per la danza, a Paolo Scannavino che si occupa di giocoleria.

Ti esalta questo lavoro?

Innanzitutto i docenti non sono solo insegnati, ma artisti a tutto tondo che mettono la loro esperienza al servizio di questi giovani allievi affascinati dal mondo dello spettacolo e pieni di talento. La tua vita è passata, hai vissuto momenti esaltanti, artisticamente parlando e senti il desiderio di lasciare qualcosa di ciò che hai fatto, passandolo ai giovani affinché il tuo lavoro sia per le nuove generazioni come un serbatoio a cui attingere. Questo motiva il mio impegno all’interno del laboratorio al Sistina. Alla base della disciplina, deve esserci il rispetto anche per il proprio corpo e la capacità di lavorare, anche quando non si sta bene. Il rispetto che s’insegna, sarà quello che i ragazzi di oggi e gli uomini di domani, rivolgeranno sia ai colleghi, che al prossimo in generale.

Desidero passare quello che sento, quello che so e il messaggio che lancio è: perché no, perché non provare?

A fine settembre ci sarà uno spettacolo dove i ragazzi mostreranno quel che hanno imparato e sarà davvero emozionante.
Per Andrea Palotto, l’autore, attore e regista che conclude in bellezza questo incontro con alcuni dei docenti dell’Accademia Il Sistina, sarà un contenitore d’emozioni il laboratorio che da luglio a settembre, vedrà lavorare insieme gli artisti con i ragazzi, i quali hanno preferito il teatro al mare, per puro amore verso tutto ciò che è spettacolo.

Quanto conta l’armonia tra i docenti?

In realtà non siamo docenti, io non mi sento tale, questo mestiere è fatto di scambi e al centro di tutto io pongo la generosità ossia la voglia di donarsi, di trasmettere e alimentare il fuoco della passione che abbiamo conservato negli anni e che questi ragazzi mostrano di possedere. Personalmente mi trovo molto bene a lavorare con Cristina Noci, perché l’ho trovata molto affine, gli approcci sono simili pur avendo due trascorsi diversi e le nostre materie s’incontrano e sono complementari.

I giovani allievi come vivranno quest’esperienza di studio estivo?

Con divertimento e sarà un confronto.

Cosa senti di trasmettere ai ragazzi?

Non mi sento un insegnante e la trasmissione è reciproca. Ciò che spero di trasmettere è la passione e i valori che mi hanno aiutato ad affrontare questo mestiere. Passione e sacrificio per andare avanti, alimentando quella fiamma di cui anch’io mi nutro. Il leitmotiv di questi incontri, è proprio l’arricchimento e lo scambio ma soprattutto la trasmissione dell’umanità. Questo è accaduto perché ci siamo trovati e ciò rende possibile tutto.

Quando i ragazzi saranno grandi artisti affermati oppure no, tu speri si ricordino di te e delle tue preziose lezioni?

In futuro mi auguro che ricorderanno quest’esperienza, facendo tesoro del lavoro fatto insieme.

Per maggiori informazioni: [email protected]