Esiste un profondo filo rosso che unisce il “Toro” delle grotte di Lascaux (15.000 a.C) a quello della fotografia del 1937 di Marlene Dietrich o ad una immagine di oggi postata da qualcuno su Istagram? La risposta è sì e sta in quell’innato desiderio di descrivere la realtà in due dimensioni. E’ questa una sfida costante dell’uomo e ancor più dell’artista che va dai geroglifici e passa per i dipinti, la fotografia ed il cinema. La tecnologia ha sempre rivoluzionato il nostro linguaggio e il nostro esprimerci e, a confermarci questo, è un grande artista contemporaneo, David Hockney che il 7 novembre scorso a Sothby’s ha battuto una sua opera “Woldgate Woods” a 11,7 milioni di dollari. “L’arte deve comprendere la tecnologia e farla propria” spiega ” la tecnologia ha sempre cambiato il senso delle immagini e le immagini sono potere“.
Una riflessione importante per una società come la nostra che è sempre più fondata sulle immagini. Utilizzare la tecnologia come strumento espressivo e non subirla rimanendo ancorati a degli stereotipi oggi probabilmente superati. In quest’ottica Hockney ha iniziato a dipingere con l’Ipad. “Ci sono tutti i colori a portata di mano, impiego un’ora per fare un dipinto ed una cosa non esclude l’altra ” dice Hockney. Ormai la semplificazione e la tecnologia sono diventati strumenti formidabili per rappresentare un’opera d’arte così che la pura immagine assume sempre un maggior valore iconico nella nostra società.