In occasione del centenario della nascita dello sceneggiatore, regista, disegnatore e scrittore, Stefano Vanzina, in arte Steno (19 gennaio 2017), la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma ospiterà dall’11 aprile al 5 giugno una grande mostra monografica, “Steno, l’arte di far ridere – C’era una volta l’Italia di Steno. E c’è ancora” a cura di Marco Dionisi e Nevio De Pascalis, patrocinata dalla Regione Lazio, prodotta da Show Eventi in collaborazione con CityFest.
La presentazione lo scorso gennaio presso la Casa del cinema di Roma con i figli Enrico e Carlo Vanzina. Foto, carteggi, documenti, materiali audiovisivi e testimonianze ricostruiranno il percorso umano e artistico di Steno, dall’infanzia ai suoi ultimi film grazie al prezioso materiale messo a disposizione dalla famiglia e quello degli archivi Istituto Luce, Rai Teche, Centro Cinema Città di Cesena e Studio EL Cinecittà. Spunto di partenza per l’esposizione il “Diario futile”, un album di ritagli, foto, vignette, appunti, collage dissacranti realizzato dal regista, tra il 1941 e il 1943, che riprende argomenti di guerra e del regime fascista, un’opera che anticipa la cultura pop.
La commedia ha sempre fatto parte del Dna di Steno, prima come umorista nato nella rivista satirica Marc’ Aurelio, poi come regista inventore della commedia all’italiana, passando alla storia con grandi film come Un americano a Roma, Guardie e ladri, Febbre da cavallo, Totò cerca casa, Un giorno in pretura, Piedone lo sbirro e tanti altri . A lui si devono due nuovi generi della commedia: il filone poliziottesco con il film “La polizia ringrazia” e il cinema di avventure con “Piedone lo sbirro”. Sotto la sua cinepresa sono passati Totò, Fabrizi, Sordi, Bud Spencer, Manfredi, Carotenuto, Loren, Mastroianni, Gloria Swanson, Brigitte Bardot, Louis De Funès, Walter Pidgeon, Christopher Lee, Orson Welles e tanti altri. Tante le scene passate alla storia: dai maccheroni di Un americano a Roma, ai personaggi di Febbre da cavallo, l’incontenibile Totò, al carisma di Vitti e Melato, passano i racconti di un’Italia tra quotidianità popolare e borghesia. I figli raccontano dei ricordi al mare a Castiglioncello (Li) dei pranzi domenica a casa Vanzina con ospiti del calibro di Sordi e Totò, Monicelli, De Laurentiis, Rizzoli, Lombardo Longanesi, Marchesi, Camerini, Flaiano, De Feo, Soldati, Ponti.
La mostra, dedicata ad Ettore Scola, è strutturata in due sezioni: cronologica, trattando l’infanzia, la formazione, i suoi esordi professionali e tematica, legata al campo professionale e privato: rapporti con la censura, sodalizi con attori e collaboratori, la famiglia e l’attività di scrittore. Saranno presenti contributi audiovisivi realizzati da Farm Studio Factory che produrrà anche un documentario sulla vita professionale di Steno con la regia di Alberto Fabi e Davide Micocci direttore della fotografia.