«Il nichilismo, Nietzsche lo chiama il più inquietante, perché, come incondizionata volontà di volontà, ciò che esso vuole è la spaesatezza come tale. Per questo non serve a niente metterlo alla porta, perché ovunque, già da tempo e in modo invisibile, esso si aggira per la casa. Ciò che occorre è scorgerlo e guardarlo bene in faccia». Così Martin Heidegger in Zur Seinsfrage (1955, in italiano La questione dell’essere) e ci sembra di vederla fisicamente, questa presenza inquietante. Il nichilismo inteso come crisi della civiltà, lo tocchiamo con mano adesso, con la cosiddetta società occidentale prossima alla sottomissione e all’autoannullamento (e i riferimenti allo spengleriano Tramonto dell’Occidente e allo Scontro di civiltà di Samuel Huntington si sprecano). Nietzsche e Heidegger furono degli anticipatori come tutti i Grandi e il convegno Ritorno alle fonti di Martin Heidegger. Vie della Seinsfrage che si terrà domani a Roma nell’aula Paolo VI della Pontificia Università Lateranense è lì a dimostrarlo. Occasione dell’incontro la discussione sul libro dei due luminari Friedrich-Wilhelm von Herrmann e Francesco Alfieri, Martin Heidegger. La verità sui Quaderni neri (di cui OFF vi ha già parlato), durante il quale verranno affrontate le connessioni fra le opere di Heidegger e alcuni dei pensatori con cui stabilì un dialogo nel corso della sua vita speculativa: un ritorno alle origini, dunque, a quel Sein (essere) e alla relativa questione (da qui il termine Seinsfrage) che ha sempre caratterizzato il pensiero di Heidegger (il suo opus magnum, Sein und Zeit [Essere e Tempo] è del 1927), un pensiero su cui il presente (anche la filosofia, non solo l’arte, è sempre contemporanea) è di volta in volta inciampato (vedi, appunto, la querelle sui Quaderni neri). Fra gli interventi (tutti, per chi potrà, da non perdere: apertura dei lavori alle 9 e chiusura alle 18.15), la lectio magistralis di Friedrich-Wilhelm von Herrmann (Die zwei Wege der Seinsfrage Martin Heideggers), le relazioni di François Fédier (Martin Heidegger et René Char), di Alfredo Marini (Il peso dell’opera di Dilthey e il pensiero di Heidegger) e di Massimo Amato (La ricchezza dell’origine. Claudio Napoleoni incontra Martin Heidegger).
LE INTERVISTE OFF
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Gli “Inimitabili” Mazzini, d’Annunzio e Marinetti vanno in teatro
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