Altro che 50 sfumature di grigio, altro che mummy porn in mascherina. Qui c’è niente di meno che una dea, vera, mediterranea (è di Salerno, servisse l’accredito magnogreco, ma è cresciuta a Vicenza, e vive tra Milano, la Toscana e Los Angeles) cultrice di teosofia, di legature shibari e di sincretismi religiosi. Una che non ha problemi, presentandosi su skype in accappatoio, turbante e mug di caffè caldo all’alba di mezzogiorno, a raccontarti di aver dormito male per via di certe fantasie erotiche che l’hanno tormentata tutta la notte.
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Ecco Magena Yama. Il nome vero non lo dice. L’età nemmeno. E’ ricercatissima nel mondo underground delle modelle erotiche, in quello in penombra delle foto provocanti. E perfino in quello en plein air della fotografia istituzionale. Nel calendario di Villa Borghese 2012 lo spiritello naturale (e carnale) è lei. “Una delle esperienze più divertenti di sempre” racconta a ilgiornaleoff.it. “Mi hanno issata tra i rami di querce secolari con un montacarichi. Gli alberi sono i migliori partner che abbia mai avuto”. E ride…
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Eccola, la dea pagana e magnogreca. Credeva di non essere fotogenica. Ha iniziato a posare da subito con foto erotiche. Si è voluta chiamare “Magena” come la luna crescente della mitologia nativo-americana, e “Yama” come un deva induista (maschile) della giustizia e della morte, rappresentato con delle funi in mano. Si fa legare e sospendere da quando aveva 19 anni secondo la disciplina Shibari.
“Ho iniziato come organizzatrice di eventi fetish a Vicenza” spiega, “Ma quando c’è stato bisogno di una modella me l’hanno proposto e ho accettato. Non è precisamente eccitante -aggiunge-. C’è una componente meditativa, una componente di dolore. E’ chiaro che è una faccenda più mentale che di piacere fisico” conclude.
E’ anche una modella molto poco stalkerata dagli ammiratori. “Quando poso, posso mostrare qualsiasi cosa, ma in genere non cerco mai di essere ammiccante. Voglio essere io, potente quindi vulnerabile, ad avere il dominio della situazione, e penso che questo si veda dal mio sguardo in posa”. Ed è per questo che Magena Yama risponde decisa e con uso di mondo alle critiche femministe: “Mi inc… con chi mi chiama “donna oggetto”, con chi vede l’eccitazione dei maschi che mi guardano come qualcosa di sbagliato (se non è violenza verso gli uomini questa). Perché il gioco lo comando, sempre, io”. Lei. La dea pagana. E questo è il suo Tumblr
Da sempre la disoccupazione ha avuto, come conseguenza, il proliferare di nuovi lavori. La clientela risponde al richiamo perché molti si “divertono” anche così o forse “solo” così. Lo dicono gli psicoterapeutici che nel frattempo hanno l’agenda piena di appuntamenti con persone che , al primo incontro, fanno sempre la stessa domanda: “ Dottore, perché mi sono ridotto così?”
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