La bellezza salverà il mondo dall’idiozia?

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Trasversale, in qualche modo sorprendente. È il filosofo e saggista Franco Rella, per anni docente di Estetica allo IUAV di Venezia, a stupirci di nuovo con il suo ultimo libro, Pathos. Itinerari del pensiero (Mimesis, pp. 160, € 15). Perché Rella non ha mai accettato la netta suddivisione tra discipline, pertanto il suo elaborare concetti è un peregrinare tra arte, letteratura e filosofia in senso stretto.

csdyyjaw8aa1uyoPagine dense, le sue. In cui troviamo Ulisse, Platone, Dante, Baudelaire, Freud, l’immancabile Nietzsche con cui chiunque cogiti deve fare i conti. Ma non ci si perde mai per strada. Alcuni fil rouge guidano una riflessione partita dalla Grecia classica per arrivare all’orrore della metropoli contemporanea: la bellezza che salverà il mondo di Dostoevskiana memoria, il viaggio, la memoria delle radici e la tragedia della loro perdita, e poi il corpo, balzato al centro della riflessione dopo i lunghi secoli di macerazione cristiana.

“Soltanto un’idea della bellezza come forma della complessità del mondo, e di noi soggetti del mondo, può salvare dall’idiozia, dall’annientamento”, scrive Rella. E ci ricorda che il silenzio della metropoli è assordante, mentre l’intera Europa è una megalopoli alle cui porte bussa l’orrore di un Medio Oriente ormai simile a un’immensa banlieu. C’è spazio anche per la politica in queste pagine. Se far politica può ancora significare, come nell’antichità, farsi saggio per guadagnarsi il dovere di governare, e dunque di inoltrarsi nel passato per recuperare la filosofia e il suo scopo: dare un senso al mondo e a chi ci vive.