Ognuno ha un suo porto franco, un luogo in cui rifugiarsi nei momenti peggiori della nostra vita. La Calabria, il calore e la familiarità del piccolo paese di nascita sono il punto fermo di Diana, la protagonista di Colmare opera prima di Giulia Mariottini edito da Koiné Nuove Edizioni. La giovanissima autrice romana descrive il Sud come lo farebbero i calabresi emigrati, lo racconta con quello sguardo misto di malinconia, orgoglio e rabbia.
C’è nelle sue descrizione quel riscoprire tutto il bello e il brutto del piccolo paese in cui si è nati e che sembrava così soffocante e limitante, ma nonostante tutto è casa. E quando Diana scopre che le restano solo pochi mesi di vita non può che ritornare a casa. Nei suoi luoghi, dalla sua famiglia. Una famiglia composta da amici storici, vecchi amori e ricordi. Ma la Calabria resta solo lo sfondo per raccontare il dramma di Diana e per farci entrare nel suo mondo. Un mondo imperfetto e per questo più vicino ai nostri mondi.
La Mariottini cerca di affrontare temi difficili nel suo primo romanzo. Una condanna a morte e pochi mesi di vita infatti portano la sua protagonista a confrontarsi con le questioni irrisolte della sua vita. Amore, paura, amicizia sono le tre grandi direttrici della storia. Ambizioni autoriali alte per un romanzo d’esordio, che forse avrebbe dovuto svilupparsi per un numero di pagine maggiore allo scopo di delineare in modo esaustivo e profondo i rapporti tra Diana, Giacomo, Agnese, Massimo, Filippo e Marika.
La struttura è scorrevole, il lettore è curioso di vedere come andrà a finire. I colpi di scena e l’intreccio tra le storie dei sei inseparabili amici di sono ben studiati. Si vorrebbe quasi entrare a far parte del loro gruppo. Non solo smancerie tra Diana &co., ma litigi e problemi da affrontare, è questo che li rende uniti, reali, veri. Nel complesso è un romanzo che si legge agilmente e che cattura l’attenzione. Come opera prima non delude.Â