Una canzone per ogni parte del corpo
di Nina Mele
Non è questione di essere moderni, colti, rock’n roll, coi capelli lunghi o di quelli che se ne vanno in giro in doppiopetto gessato, di fronte a una figlia che diventa adolescente di colpo diventano tutti uguali. Parlo dei padri, per la precisione dei padri italiani di figlie femmine. Anche quelli che hanno letto inorriditi la storia di Elizabeth, di Paolo Sortino, quelli che se incrociano un burqua sono pronti a inscenare manifestazioni degni delle Femen, quando si accorgono che la propria bambina comincia a non essere più tale, entrano in una fase di paranoia degna di essere raccontata in una puntata di Criminal Minds, una puntata particolarmente riuscita.
Michele Monina, scrittore, critico musicale e agitatore culturale marchigiano di stanza a Milano l’ha vissuto sulla propria pelle, e di fronte allo sconcerto di scoprirsi né più né meno uguale a tutti gli altri, per di più incapace, lui che campa scrivendo, di trovare parole appropriate per spiegare a sua figlia, Lucia, cosa le stava accadendo ha deciso di affrontare la situazione di petto, cercando quantomeno di salvare il salvabile. Così, preso atto della propria inadeguatezza, tutta maschile, ha optato per chiamare all’adunata un manipolo di giovani cantautrici della scena indipendente italiana, nel tentativo di trovare quell’ausilio che non ha trovato in se stesso. A ognuna ha chiesto di cantare una parte del proprio corpo, partendo dall’anatomia per arrivare all’infinito.
“Anatomia femminile 2.0” è il titolo di questo progetto, arrivato in questi giorni nei negozi per i tipi di Friends4Arts. Quarantatré cantautrici, da Andrea Mirò a Loop Loona, passando per i nomi migliore della scena pop, rock e indie di questi anni dieci, accompagnate in questo doppio cofanetto, composto da due cd e un libro arricchito dalle illustrazioni magnifiche di Emila Sirakova, e da tre scritti dello stesso Monina, autore anche del brano manifesto del progetto, “Quello che gli occhi”, interpretato in apertura dalla cantautrice astigiana.
Il 18 luglio, al Teatro Manzoni di Monza il progetto verrà presentato anche nella sua estensione live, con un concerto-recital che vedrà alternarsi sul palco Ornella Amodio, nel doppio ruolo di cantante e attrice, Ilaria Isacchi, Naif Herin, Patrizia Cirulli, Marian Trapassi, Ilaria Pastore e Valeria Crescenzi. Uno spettacolo che presto verrà portato in giro per l’Italia, occasione unica per incontrare il talento di tante autrici relegate altrimenti sottotraccia, come nascoste sotto un burqua.
Tutte le info sulla pagina web www.anatomiafemminile.it
15.07.2014