Martin Vegas e l’arte del silenzio

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Il fotografo che insegue il cinema, l’arte, la musica.

“Dimmi se non è incredibile, non esiste al mondo una città come questa!”, recitava uno dei personaggi di Woody Allen in Midnight in Paris. Nelle notti parigine, quando le insegne si spengono e l’unico rumore è lo scorrere della Senna, la città si apre come un regalo inaspettato a chi, come Martin Vegas, lo sa cogliere. Il fotografo originario di Desenzano sul Garda, aspetta la sera per uscire a passeggiare lungo i boulevard ricercando la bellezza che troppo spesso passa inosservata, smarrita nella fretta quotidiana delle grandi città. La Parigi che ritrae Vegas è ricca di spunti e ispirazioni cinematografiche, in particolare alla storia d’amore raccontata da Luc Besson nel film Angel-A.

“Con la fotografia cerco di celebrare la bellezza, dopo averla cercata” Racconta il fotografo “E soltanto se ha appagato i miei sensi attraverso la sua contemplazione, ovunque essa si trovi e a chiunque appartenga. Come disse Victor Hugo, l’uso è del proprietario, ma la bellezza è di tutti”. Martin Vegas non è nato con la macchina fotografica in mano, ha sviluppato la sua arte seguendo un percorso ibrido arricchito da tante influenze e rimandi alla musica e alla cinematografia. Per fotografare le opere d’arte ha sviluppato particolari abilità tecniche e una profonda capacità di lettura e interpretazione. 

Walter Benjamin (“L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica”, Torino, Einaudi, 1999) sosteneva l’irripetibilità dell’opera d’arte, e affermava che anche nel caso di una riproduzione altamente perfezionata, mancasse un elemento: l’hic et nunc. Martin Vegas si avvicina all’opera con rispetto, studiandone il contesto storico-artistico in cui è collocata, ritraendone lo splendore delle forme in un attimo di assoluta bellezza e contemplazione. L’artista accompagna l’osservatore dentro l’immagine spingendolo a perdersi, a guardare, immaginare e inseguire visioni fuori dalla realtà. Un lavoro di sottrazione e di eliminazione del superfluo che porta al raggiungimento della perfezione, offrendo atmosfere impregnate di silenzio che ci assorbono interamente togliendoci il fiato.

1 commento

  1. Che meraviglia, Parigi è stata fotografata ormai da tutte le angolature, ma la pace che traspare da queste immagini ne da una visione ancora una volta nuova. Bravi off

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