DOW – progetto uno studio.
DOW – una parola di tre lettere che racchiude l’essenza di tre cuori pulsanti.
DOW – un album da ascoltare tutto d’un fiato per un viaggio da fare a occhi chiusi.
In un mondo che va veloce al ritmo di playlist, come le recensioni copia-incolla, DOW cristallizza il suono di tre uomini, “colpevoli” di percorrere una strada diversa e consapevoli che sia l’unica da percorrere.
Dow – solo Dow
Musica da ascoltare a piacere: allarga la mente. Un progetto musicale interessante e sperimentale, che ha per protagonisti tre bravissimi musicisti con alle spalle esperienze importanti:
Francesco Capasso: chitarra, basso
Giovanni Calella: chitarra, synth
Diego Galeri: batteria, voce
Mi soffermo su una frase scritta nel loro comunicato stampa a proposito del loro ultimo lavoro: “un album da ascoltare tutto di un fiato per un viaggio da fare ad occhi chiusi” (osservo, spero non in macchina).
Una frase ad effetto – una sorta di fascinazione linguistica, un mantra mistico e spirituale – dettata – prodotta dal niente culturale che ci gira intorno. La discografia esalta, attualmente, un orientamento alla produzione di contenuti banali e infantili, un brutto mondo, una visione lontana dalla qualità e la creatività artistica. Un mondo che Dow non riconosce.
Infatti è chiaro che per DOW vale la regola che al buio vedi meglio ciò che hai dentro. Una filosofia di vita e culturale su cui ruota per intero l’album. Viaggi interiori, spirituali, mistici nel solco culturali, sociali di un sistema in disfacimento un mondo messo male. Tutto è strumentale tranne la bestia nera.
Lo trovo un disco coraggioso, importante. Tra suoni e armonie alternativamente sinuosi e aspri e rabbiose distorsioni si cercano visioni sonore di un mondo migliore. Ogni brano musicale è un racconto a sé. Come un quadro contemporaneo dipinto con pennellate originali con immagini fortemente legata alla quotidianità. Si ritrovano storie di alienazione, vuoto mentale, un uomo oppresso dalle istituzioni dai comportamenti massificati, privo di spiritualista, di luce propria.
L’album porta con sé un’energia concreta, un viaggio autentico da scoprire dentro di noi, nel bisogno di comunicare, emanciparsi nello spirito e nella ricerca costante e della sperimentazione, trova nel suono DOW un piacere inaspettato di positività.
Non sempre c’è bisogno di comunicare attraverso la parola, basta il suono, diversi suoni e la connessione, la relazione si crea magicamente nel tempo e nello spazio. I suoni hanno questo di magico.
Con la speranza che prodotti così originali trovino un diritto di cittadinanza anche nel settore commerciale.