Nasce la Grande Brera. L’annuncio di Crespi a Palazzo Citterio

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Giornata storica: il 7 dicembre 2024 nasce la Grande Brera. Era il 1975 quando il sovrintendente Franco Russoli, riprendendo con vigore l’impegno che già era stati di Fernanda Wittgens, lanciò l’idea della Grande Brera, da quando nel 1972 venne attuata l’acquisizione di Palazzo Citterio. Oggi l’idea è diventata realtà: “E’ lo spirito del tempo”, ha proseguito il direttore di Brera Angelo Crespi citando Hegel, “dopo 52 anni era giusto aprire finalmente questo magnifico palazzo”.

Alla conferenza stampa di presentazione del grande evento a Palazzo Citterio, che coinciderà con la prima della Scala, Angelo Crespi, direttore generale di Pinacoteca di Brera, Biblioteca Nazionale Braidense, Palazzo Citterio e Museo del Cenacolo Vinciano, insieme alla sua vice Chiara Rostagno ha illustrato quella che lui stesso ha definito un evento storico. «Non amo la retorica», ha detto Crespi nella sala della conferenza stampa di Palazzo Citterio fra un magnifico La Fiumana, bozzetto del Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, tre capolavori di Gaetano Previati e due di Boldini, «molti hanno detto che questo è un momento epocale, per me e per tutti coloro che hanno lavorato  per l’apertura di Palazzo Citterio è certamente un evento storico. Mi ascrivo il merito di non aver mai perso la fiducia che ciò si potesse realizzare».

E dunque eccoci qui, a meno di 24 ora dall’apertura ufficiale di un luogo di cui essere orgogliosi, «un piccolo Louvre», che a breve si presenterà al pubblico dopo un anno di lavoro, «ereditato da chi ci ha ha preceduti». Dopo 52 anni dunque si realizza quell’ampliamento di Brera sognato da Russoli, con l’esposizione di oltre 200 opere delle collezioni Jesi e Vitali al piano nobile dell’edificio e tre mostre negli spazi adiacenti: Mario Ceroli. La forza di sognare ancora (una mostra sito specifica di 10 lavori inediti eseguiti appositamente per la Sala Stirling), La Grande Brera. Una comunità di arte e scienza (che per la prima volta racconta le vicende architettoniche e delle comunità che hanno vissuto l’edificio fin dal 1300) e Renaissance Dreams. Capitolo II. Architettura, di Refijìk Anadol, uno degli artisti digitali più famosi al mondo, presente con un’opera generata dall’Intelligenza Artificiale. Il tutto, ha concluso Crespi prima di condurre parte dei visitatori fra le splendide e borghesissime sale delle collezioni Jesi e Vitali, fra opere di Severini, Scipione, Carrà, Russolo, De Pisis, Sironi, Boccioni, Picasso, Modigliani e i pezzi da novanta del ‘900 pittorico italiano, per «un atto che consente di pensare l’edificio di Brera come un unicum al mondo che corona il sogno di Franco Russoli».


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