La bellezza Atipica della Signorina Silvani. Conversazione con Anna Mazzamauro

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A come Anna e come Atipica: una bellezza atipica, una verve atipica, una donna atipica. Così si descrive una delle attrici icone della comicità nazionale, Anna Mazzamauro alias Signorina Silvani. La Silvani è l’antipatica per eccellenza di cui è pazzamente innamorato il ragionier Fantozzi, non è bella ma neppure brutta, è giustamente atipica e su questa atipicità la sua interprete ha fatto una carriera brillante che la porta ancora oggi sui palcoscenici di tutta Italia.

Chi è Anna Mazzamauro e quanto è affezionata alla signorina Silvani?

La Mazzamauro è un’attrice che come tutti gli appartenenti alla categoria è  felicissima di parlare di sé ma soprattutto, essendo reduce dalla serata a Pescara che l’ha accolta con lo spettacolo per Paolo Villaggio, è un’attrice grata alla città e all’intera organizzazione capitanata da Federico Perrotta. Per ciò che riguarda la Silvani come dico da sempre: io la amo, la odio a volte perfino la detesto ma non posso non esserle riconoscente. Non è una novità ma la mia storia è questa e di certo non sarò io a cambiarla. La Silvani del resto è un cartone animato ma soprattutto è presente e viva, come si vede nello spettacolo: “Com’è ancora umano lei caro Fantozzi” mentre essendo Paolo Villaggio scomparso, il suo ragionier Ugo non è che un ricordo. Tornando alla Silvani ci tengo a precisare che lei non è solo  stronza ma purtroppo è triste, sola e disperata. Questa sua disperazione è ben descritta in un film della serie dove, quando Fantozzi va a trovarla a casa e la Silvani apre la porta, sullo sfondo pende una corda per impiccarsi nonostante lei sia vestita di tutto punto pronta per sedurlo.

Un po’ come oggi dove sui social tutti vogliono trasmettere di sé un’immagine patinata mentre la verità è ben diversa…

Io non seguo i social network e questo argomento non mi riguarda soprattutto perché sono in buona sostanza una donna felice. Sono felice perché faccio una professione che ho desiderato da sempre, dai tempi dell’asilo, tanto è vero che i miei mi hanno sempre iscritto a scuole cattoliche e private per allontanarmi, senza successo, da questa mia passione. Io del resto non volevo diventare attrice perché io “sono attrice” e non so fare nient’altro che recitare. L’arte dell’attore mi permette di metterci  dentro tutti miei problemi. Proprio in questo spettacolo, per esempio, io approfitto della Silvani per parlare di solitudine, della sua voglia di adescare gli uomini, tra cui uno gay, così parlo anche dell’omosessualità e di tanti altri argomenti che ci toccano un po’ tutti anche se in maniera diversa.

Nello spettacolo parli di Fantozzi che nei film è soggiogato dalla Silvani, nella realtà tu e Villaggio che rapporto avevate?

Nella vita di tutti i giorni il nostro rapporto era nullo. La nostra amicizia si è sviluppata recitando insieme. Lui per me è stato  un compagno di strada meraviglioso e rispettoso. Non ho mai incontrato un attore di cinema così intelligente e sensibile alle esigenze del collega con cui divideva la scena. Era sempre attento che Salce, il regista, mi avesse ripreso nel modo migliore. Nonostante questo,  la volta che gli chiesi del perché noi non fossimo mai diventati amici nonostante il lavoro condiviso lui rispose che frequentava solo colleghi ricchi e famosi. Ho sempre voluto pensare che in questa frase ci fosse dell’ironia e dell’affetto anche se subito, d’istinto, l’avrei mandato a quel paese.

Anna Mazzamauro sarebbe una donna Atipica, perché?

Perché i mie canoni non appartengono a quelli della donna bella con la coscia lunga. Tuttavia ho lottato tutta la vita affinché anche una donna con delle caratteristiche atipiche trovasse il suo spazio in quanto donna moderna e probabilmente proprio la Silvani mi ha aiutato in questo. La donna atipica conforta le donne non belle che cosi si sentono autorizzate ad osare, a tirarsela un po’ proprio come fa la Silvani con Fantozzi. Io sono molto amata dalle donne, in primis perché permettono ai loro uomini di interessarsi a me senza timore, in secondo luogo si sentono difese dalla atipicità di un’altra donna. Tornando alla Silvani devo ammettere che è stata proprio lei a darmi la possibilità di fare introspezione nella mia vita perché se io sono riuscita a dare un senso alla mia vita figurati quanto è rimasta impressa nell’immaginario collettivo e non solo al cinema: vuol dire che sono salva e non ho bisogno di artifici. Io mi trucco giusto il necessario per rilassarmi prima della performance e per dare un senso alla mia presenza sul palco. In questo spettacolo ho esagerato nella scelta del costume di scena, rosso, spumoso e vistoso, proprio per poter evitare il  trucco pesante tipico dell’attore. È stata una scelta niente affatto casuale. Spero si sia compreso.

L’attore vero è quello che fa ridere o che fa piangere?

 L’attore è colui che è capace di far provare emozioni. Non esiste un ruolo definito. In Italia purtroppo si usa il termine “caratterista” per alcuni attori, secondo me è sbagliatissimo. Non esistono i caratteri esistono solo i personaggi e gli interpreti. Prendiamo ad esempio Meryl Streep o Barbra Streisand, non sono mai state belle, ma sono sempre state in grado di emozionare sia nei ruoli comici che in quelli drammatici e così facendo si sono rivelate delle stelle inarrivabili. Guarda caso anche loro, come me, sono delle donne Atipiche.

Hai nuovi progetti in divenire dopo questa avventura?

Il mio progetto del cuore è uno spettacolo dove posso recitare scalza, in sottoveste e senza trucco perché sono convinta che le emozioni prescindano dalla messa in scena. Per ciò che riguarda questo spettacolo invece, dopo il tour estivo, tornerò in teatro a Roma all’ Off Off Theatre di via Giulia il prossimo gennaio. Ci tengo però a fare un ringraziamento all’organizzazione della serata di Pescara perché il teatro dove ho recitato insieme al bravissimo Sasá Calabrese,  che mi ha accompagnato al pianoforte e alla chitarra, mi ha aiutato a superare l’ansia dell’attore. La platea e le gradinate dell’Arena del Porto Turistico mi hanno avvolto nel loro abbraccio e mi hanno fatto sentire al sicuro, una sensazione bellissima.