Seconda giornata del Festival. Giancarlo Giannini: “Orgoglioso di essere italiano”

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È stato Giancarlo Giannini l’ospite d’onore della seconda serata del Festival delle Città Identitarie. La tre giorni ospitata dalla città di Potenza e dedicata alla valorizzazione dei piccoli Comuni Italiani ha visto ieri sera protagonista indiscusso il grande attore italiano intervistato dal direttore artistico del Festival Edoardo Sylos Labini.

“Oggi si è perso il coraggio e abbiamo perso i più grandi registi, quelli coraggio. I registi giovani sono molto bravi, solo che alcuni hanno troppo coraggio, altri ne hanno poco”, ha detto Giancarlo Giannini nel corso della masterclass che si è tenuta nel pomeriggio al Piccolo Teatro del CeSam intervistato dal direttore Marcello Foti. “Viviamo in un momento galleggiante di tutto il cinema, non solo italiano ma mondiale. Gli unici che vanno avanti sono quelli che fanno gli effetti speciali, gli americani, i mostri o le cose che piacciono tanto ai bambini, i cartoni animati. Però mancano delle idee innovative. Il nostro compito – ha sottolineato – è quello, non di suggerire, ma di educare a pensare. È un altro tipo di insegnamento. Dobbiamo ritornare alle origini e far si che i nostri studenti siano come dei bambini vergini. I bambini – ha concluso – sono i più grandi filosofi che esistono, quando nascono chiedono sempre ‘perchè?’. Vogliono sapere il perchè della loro vita e del loro futuro”

La seconda giornata del Festival è proseguito poi dalle 18.30 con gli ospiti della rassegna letteraria Leggere le Città Identitarie: il direttore di Rai News 24 Paolo Petrecca ha presentato con l’autore Stefano Iasilli, il Presidente del Potenza Calcio Donato Macchia e Alessandro Bolis del Credito Sportivo il libro Il rosso e il blu, un secolo di calcio a Potenza, di Stefano Iasilli, Giancarlo Filiani e Oddone Attili, una vera e propria Enciclopedia del Calcio a Potenza, con documenti originali e ufficiali recuperati in oltre 15 anni di ricerche presso biblioteche e archivi lungo tutta la Penisola, con testi e foto inedite.

E a seguire la serata spettacolo sul palco del Piccolo Teatro del CeSAM per l’intervista al mito Giancarlo Giannini condotta dal direttore artistico Edoardo Sylos Labini , con una sala gremita di spettatori e animata dalle musiche di Sergio Colicchio e dalla voce di Mariangela Robustelli.

In una città, Potenza, che è stata la prima città del Risorgimento, dove Giuseppe Zanardelli, il primo capo del Governo dell’Italia unita a recarsi nel Mezzogiorno, tenne uno dei suoi più famosi discorsi, nel corso dell’intervista non poteva mancare un riferimento all’Italianità e a quella grande epoca storica:

Edoardo Sylos Labini: “Noi siamo qui nella città che sicuramente è legata al brigantaggio, infatti ieri abbiamo omaggiato Claudia Cardinale e abbiamo fatto vedere ‘Li chiamarono briganti’. Però questa è la prima città del Risorgimento, la prima città del sud dove arriva Zenardelli, presidente del Consiglio e pone la questione meridionale, che poi sono passati 150 anni e non è cambiato nulla. Il Risorgimento è un fatto culturale che oggi va assolutamente riscoperto perché si sono perse le radici e le identità dei nostri luoghi: per questo noi facciamo un festival che si chiama le città identitarie”.

Giancarlo Giannini: “Io sono molto italiano e mi piace. Siamo quello che siamo, abbiamo avuto una storia straordinaria, anche controversa, come lo è adesso. Ma io sono orgoglioso di essere italiano e di chiamarmi italiano”.

Giancarlo Giannini, interprete delle grandi commedie all’italiana, ha parlato del suo rapporto con i registi che l’hanno formato, da Lina Wertmuller a Luchino Visconti. Tanti anche gli aneddoti sulla vita personale e i momenti vissuti negli anni sul set, oltre alle parole spese per raccontare il rapporto con il cinema e con i giovani registi del panorama contemporaneo.

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