Gabriel Garko: “Quella scena di nudo con Tinto Brass..”

0

Gabriel Garko, uno degli attori più acclamati della sua generazione, festeggia oggi il suo cinquantesimo compleanno.
Nato come Dario Gabriel Oliviero a Torino il 12 luglio 1974, è conosciuto per i suoi ruoli in serie tv e al cinema. Il suo cognome d’arte (Garko) deriva da una rivisitazione personalistica del cognome della madre (Garchio). Gabriel debutta vincendo il titolo di Mister Italia nel 1991 e subito dopo si dà alla recitazione con alcuni fotoromanzi nel 1995 e con la partecipazione nel cortometraggio Troppo Caldo di Roberto Rocco, assieme a Francesca Dellera. Per festeggiare con lui questo importante traguardo dei 50 anni vi proponiamo l’intervista del nostro Tommaso Martinelli (Redazione)

Da anni è considerato uno dei sex-symbol più desiderati dello spettacolo italiano. Per Gabriel Garko, però, la bellezza è stata tutt’altro che un vantaggio per la sua carriera. Premiato alle Giornate del Cinema Lucano 2019, l’attore di origini torinesi si racconta a OFF.

Gabriel, quando hai capito di voler fare l’attore?

Da sempre, sin da bambino, anche se, essendo molto timido, non riuscivo mai a trovare il coraggio per partecipare neanche alle recite scolastiche. Nonostante questo, però, sono sempre stato un appassionato di cinema, che per me rappresentava evasione allo stato puro. Seguivo gli attori sul grande schermo, sognando di poter entrare anche io, prima o poi, nel mondo della recitazione. Per questo, non appena mi si è presentata l’opportunità di diventare un attore, ho deciso di lavorare sodo su me stesso e di studiare il più possibile per poter migliorare e crescere.

Ultimamente ti si vede meno, sia sul piccolo che sul grande schermo..

Ho voluto prendermi una pausa, perché sentivo l’esigenza di un cambiamento. In questo periodo sono in ballo per alcuni progetti, di cui è ancora prematuro parlare, ma spero possano mostrare al pubblico il frutto di questa mia evoluzione.

Da anni vieni considerato uno degli attori più belli. E’ stato un vantaggio per il tuo lavoro d’attore?

Non sempre, anzi, visto che in talune occasioni ha rappresentato un vero e proprio limite. Certo, all’inizio mi ha aiutato molto. Ma oggi non posso non considerare anche tutte quelle volte che magari non ho ottenuto una parte perché considerato “troppo bello”. Oggi vivo la bellezza con naturalezza, normalità. Mi sento un uomo più maturo, sicuramente più attento al suo percorso interiore che a tutto il resto…

T’imbruttiresti per esigenze di copione?

Sì, senza ombra di dubbio. D’altra parte, in passato, mi è già capitato. Quando ho preso parte al film Le fate ignoranti di Ferzan Ozpetek, per poter interpretare un uomo malato in fin di vita, ho dovuto perdere 15 kg. E per farlo, in tempi brevi, non ho praticamente toccato cibo per tre settimane. E’ stata dura ma ne è valsa la pena, di conseguenza sarei pronto a ripetere tutto anche domani.

Tanti complimenti ma anche qualche critica, specialmente per alcune tue scelte professionali…

Ho smesso di temere il giudizio degli altri, quando si tratta di critiche gratuite. In passato, infatti, mi è capitato di ricevere critiche per film o fiction che magari il giornalista di turno non aveva neanche visto.

Cosa pensi delle unioni civili?

Sono a favore, assolutamente. Perché sono fermamente convinto che ognuno debba essere libero di amare chi gli pare.

Ci racconti un episodio OFF della tua carriera?

E’ legata a “Senso 45”, un film diretto da Tinto Brass, in cui c’erano diverse scene di nudo integrale. In particolare, ne ricordo una in cui correvo a rallentatore dove le parti intime erano ben in vista. Eppure, provai più imbarazzo alla prima del film che sul set. Non a caso, subito dopo la prima proiezione, aspettai che tutti lasciassero la sala per alzarmi per ultimo e andarmene.