Vincitore di Area Sanremo, il cantautore bresciano Matteo Faustini calcherà il palco dell’Ariston nella sezione “Nuove proposte” con il brano Nel Bene e nel Male alla 70esima edizione del Festival della canzone italiana condotta da Amadeus. Il singolo fa parte del progetto discografico Figli delle Favole, in uscita il prossimo 7 febbraio, un esperimento pop che trasforma in musica undici errori che appartengono al vissuto dell’artista capace di regalare intense emozioni con la sua voce. Classe 1994, Faustini è anche insegnante alla scuola primaria dove i bambini gli regalano l’energia che porterà in Liguria per l’inizio della manifestazione canora.
Perché Nel Bene e nel Male?
Secondo me in ogni essere umano c’è una parte di bene e una di male. Pochissime persone sono disposte ad amare entrambe, questa canzone vuole essere un omaggio alle relazioni in generale, non solo quelle amorose. Ed è soprattutto nel male che ci può essere il bene. Perché se il male viene affrontato, perdonato, migliorato e risolto si trasforma in qualcosa di positivo. E, quando trovi quelle persone che ti danno la certezza di esserci, allora si può costruire un insieme.
Quali sono i tuoi punti di riferimento nel panorama musicale italiano e internazionale?
Ascolto soprattutto musica italiana perché tengo in particolare ai testi. Mi piace il mondo di Tiziano Ferro, Marco Mengoni, Arisa. Amo lo stile di Giuseppe Anastasi, Elisa e Giorgia. Mi piacciono molto il pop e i cantautori storici: da Luigi Tengo a Lucio Battisti, da Lucio Dalla a Edoardo Bennato e Pino Daniele. Poi la voce di James Arthur, anche se i suoi contenuti non mi fanno impazzire, Ed Sheeran, Adele. Li conosco un po’ tutti ma prediligo gli italiani perché parlano la mia lingua.
Un episodio off della tua giovane carriera?
Uno dei più buffi è stato all’età di 17 anni. Salendo sul palco, emozionatissimo, mi veniva il formicolio alle mani in un modo spaventoso. Stavo cantando una cover ad un concorso e ad un tratto è diventato così forte tanto che il microfono è caduto per terra davanti a tutti. Sono andato avanti con la base provando a raccoglierlo mentre continuavo ad esibirmi.
Sanremo: un sogno che si realizza o una necessità per promuovere il proprio lavoro?
Entrambe le cose. Un sogno perché il palco dell’Ariston è un’opportunità unica, mi sento un privilegiato. Spero che Nel bene e nel malepossa essere un bel biglietto da visita per me e per il disco. Perché il brano così come l’album contengono molti messaggi importanti ai quali sono particolarmente legato e mi auguro che possano essere utili ad altre persone.
Le donne stanno dietro agli uomini?
No, credo nell’eguaglianza. Siamo uguali, esteticamente differenti, ma il cuore, i polmoni, la testa e l’anima hanno il medesimo peso. Gli uomini non sono migliori delle donne e viceversa. Siamo la stessa cosa, anche se diversi.
Cosa pensi delle dichiarazioni di Amadeus?
Anche io ho fatto tante gaffe nella mia vita, per fortuna a telecamere spente. Può succedere che una persona sbagli e si scusi. La compagna di Valentino Rossi ha dichiarato di non essersi sentita offesa dalle sue affermazioni e che il commento non l’ha lesa. Quindi a mio avviso finisce lì, nel momento in cui viene specificata la vera intenzione delle parole.
Sei un cantautore ma insegni alla scuola primaria. Che rapporto hai con i tuoi alunni?
Sono un insegnante abbastanza tosto ma non perdo mai il sorriso. In classe spiego argomenti che alle elementari spesso non vengono trattati. I miei studenti conoscono le note, la chiave di Sol, il basso, il baritono, il contralto, il soprano. Sanno cosa sono le alterazioni e si divertono molto, li faccio anche cantare e mi ringraziano sempre. Da quattro mesi insegno anche ginnastica, metto le casse a palla e loro mi danno tanta energia.
Oltre al nuovo disco Figli delle Favole che progetti hai in cantiere dopo il Festival?
Promuovere il mio lavoro dove ci sono undici pezzi di me ed errori, undici insegnamenti. Perché le mie canzoni nascono dai miei sbagli in amore. Ne ho commessi parecchi, ho sofferto a causa delle mie lunghe storie ma ho imparato a migliorarmi.