Quei “fantasmi” contro il piombo delle Brigate Rosse

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La storia di quegli uomini invisibili che hanno sacrificato tutto per combattere il piombo delle Brigate Rosse
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C’erano uomini. Uomini invisibili che hanno sacrificato tutto per combattere il piombo delle Brigate Rosse durante alcuni degli anni più oscuri (e oscurati) della storia repubblicana. Molti di quegli uomini sono stati, sono e – purtroppo – rischiano di essere ancora dei fantasmi; uomini dapprima invisibili per necessità professionale, poi per dimenticanza di un Paese incapace di fare i conti con i suoi demoni.

Così, mentre questi facevano i conti con le conseguenze dei loro sacrifici, agli ex terroristi rossi venivano conferite cattedre, intitolate aule istituzionali e non solo.

Quegli uomini, tra cui il leggendario “Nero”, erano la Sezione Speciale Anticrimine dei Carabinieri e, ora, gridano alla giustizia. Un grido altisonante, per far uscire la verità dall’ombra dell’incoscienza e raccontare la loro storia.

La storia di quegli uomini invisibili che hanno sacrificato tutto per combattere il piombo delle Brigate Rosse

Tutto questo è raccontato nel nuovo libro di Emiliano Arrigo, scritto proprio con Enzo “Negro” Magrì, intitolato Il coraggio tra le mani. Storia degli invisibili che hanno sconfitto le Brigate Rosse (2019, Historica, 210 pagine, 17 euro).

Un testo importante, scritto a quattro mani (e fondato sul gioco di rimandi tra “narratore” e “autore”) con la ferma volontà di rendere omaggio a questi uomini impavidi, tentando di sanare l’ingiustizia che li ha colpiti.