Registrato e mixato nella campagna cuneese, con pause al sapore di Barolo, deLorenzo è la seconda prova discografica di Corrado de Lorenzo. “E’ il mio primo disco completo dopo l’ep di due anni fa, uscito con l’acronimo DILO”, precisa il musicista.
Trent’anni di musica ed una laurea in economia, si definisce “imprenditore per sopravvivenza, cantautore per vocazione”. Le prime canzoni le scrive a tredici anni: “Erano cazzeggi surreali o demenziali”. La militanza decennale in un power trio rock gli ha poi regalato la dote della sintesi, mentre la svolta nella scrittura c’è stata non più di cinque anni fa.
“Non nascondo di aver faticato molto a trovare la mia voce, troppe volte mi sono fatto fregare dalla forma a scapito della sostanza; il risultato erano canzoni carine ma dimenticabilissime. Solo negli ultimi anni sono riuscito a disfarmi di ogni orpello inutile. Non mi interessa più piacere ad ogni costo”.
E’ così che, senza ipocrisie e senza necessità di consensi, ha raccontato il suo microcosmo nelle 9 genuine tracce del nuovo album che sta presentando lungo la penisola con una serie di date. Senza mettere da parte la “sua vita parallela”.
“Si tratta della difficile vita che tocca a tanti, imprenditori o lavoratori dipendenti, da quindici in Italia. Inevitabile contrapporre alla durezza del vivere l’evasione della musica, la mia via di fuga prediletta dal quotidiano”.
Infine, a proposito di evasione, rivela un sogno nel cassetto: “Magari Pasquale Panella mi regalasse uno dei suoi testi erotici, come quelli nei grandissimi dischi di Enzo Carella”.