Marco Bocci sceglie per l’esordio dietro la macchina da presa una storia che affresca il nostro quotidiano senza facili moralismi. A Tor Bella Monaca non piove mai (in sala dal 28 novembre), tratto dal suo omonimo romanzo, si dimostra in concreto “un atto d’amore nei confronti di un mondo, quello della periferia più aspra e degradata, pieno di storie, di rabbia e di vita” (dalla sinossi ufficiale).
Di fronte all’esasperazione si può diventare cattivi? Mauro (Libero De Rienzo) si arrabatta col volantinaggio, è stato lasciato da Samantha (Antonia Liskova) per un medico, che per lei rappresenta la sicurezza, non di certo l’amore. Vorrebbe riconquistarla e trovare il proprio posto nel mondo. Parallelamente suo fratello Romolo (Andrea Sartoretti), ex delinquente pentito, da anni lotta per ottenere una seconda opportunità. Il padre (Giorgio Colangeli) è una pentola a pressione, che ingoia rospi per le tante ingiustizie del nostro Paese.
Il film emoziona e denuncia, catapultando lo spettatore nella corsa ad ostacoli per sopravvivere, con scene in cui si corre realmente tra i casermoni della periferia romana per rubare un afflato di vita. Giusta la scelta del registro e delle musiche che alleggeriscono il quadro di un destino crudele.