![Michelangelo Merisi da Caravaggio, circa 1596, olio su tela, 100×126,5 cm, Ermitage, San Pietroburgo - Caravaggio [Public domain]](https://www.ilgiornaleoff.it/wp-content/uploads/2019/07/Michelangelo_Merisi_da_Caravaggio_-_Lute_Player_-_WGA04086-696x546.jpg)
Quando il rito romano codificato da san Pio V nel 1570 venne introdotto nell’orbe cattolico, le diocesi e i compositori modellarono le proprie musiche alla liturgia tridentina. Storicamente e artisticamente, particolare importanza rivestì Vercelli che, nella prima metà del Seicento, poté fregiarsi della presenza di due compositori d’alto calibro, purtroppo ad oggi praticamente sconosciuti: Pietro Heredia (1575-1648) e Marco Antonio Centorio (1597-1638).
Ci pare, dunque, doveroso segnalare il cd di Elegia Classics che la Cappella Musicale della Cattedrale di Vercelli diretta da mons. Denis Silano dedica ai due autori: mottetti, inni e antifone in cui Heredia incarna una polifonia raffinata e sobria di stampo rinascimentale (il bacino tematico fornito dal canto gregoriano è spesso evidente) mentre Centorio, più attento allo stile madrigalistico, dimostra d’aver assorbito la lezione di Monteverdi con una scrittura più concertante.
Un disco sostanzioso e rigoroso – il direttore Silano da anni studia il materiale herediano custodito negli archivi vercellesi – che ha il merito di diffondere la musica di due compositori portatori di un significativo contributo all’arte polifonica italiana.