Bubble Bar, passione per le bollicine su tre ruote

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Un matrimonio e la voglia di stupire i propri ospiti, un’ape car vintage, una passione per il vino ma soprattutto per le bollicine. Ecco la ricetta del nuovissimo progetto dal cuore italo-americano che ha appena visto la luce a Milano: si chiama Bubble Bar ed è un wine bar su tre ruote. A idearlo è stata la coppia formata da MaryKate e Alessandro, lei americana, lui siciliano. Alla loro prima esperienza imprenditoriale ma con un sacco di voglia di mettersi in gioco e di scommettere su un prodotto profondamente italiano: il Prosecco. Alessandro racconta a noi di OFF com’è nato questo stravagante progetto e quali sono le prospettive di Bubble Bar per il futuro…

Come nasce la passione per le bollicine?

Potrei fare una bellissima ramanzina sulle proprietà organolettiche delle bollicine, i profumi dolci del rosé, gli abbinamenti più graditi ma credo che la vera motivazione nasca ben prima di conoscere il vino. Fin da ragazzini vediamo le bollicine nei nostri momenti migliori in famiglia, un compleanno, natale, capodanno. Stappare una bottiglia di bollicine viene subito associato ad un momento di festa, di gioia. Ecco, forse da li nasce la scelta, per ricreare ogni volta quel genuino momento di festa.

Com’è nato il progetto?

Il progetto nasce durante l’organizzazione del nostro matrimonio. I nostri invitati sarebbero intervenuti da tutte le parti del mondo e quindi volevamo regalare una bellissima esperienza e mostrare tutto quello che più amiamo dell’Italia: l’arte, la cultura, il design, il cibo, il vino, la dolce vita. Arrivato il momento di valutare le varie opzioni “open bar” ci siamo resi conto che era impossibile trovare in Italia quello da noi più desiderato, un Prosecco Bar mobile. Fu allora che decidemmo di farlo noi. Abbiamo scelto di restaurare un’ape piaggio dei primi anni ’60 con non poche difficoltà ma con la consapevolezza che era l’unico modo per dare ai nostri clienti l’opzione più chic, vintage ed elegante.

Quali sono gli eventi a cui siete più richiesti?

Il nostro core business sono ovviamente i matrimoni, avere il Bubble Bar che ti aspetta in villa carico di vino è la scelta primaria degli sposi, altri lo scelgono per un brindisi fuori dalla chiesa. Tante aziende lo scelgono per il party di fine anno o per il lancio di un nuovo prodotto. Abbiamo fatto fiere, brunch, “baby shower”, compleanni e persino battesimi. Non importa se inverno o estate anche perché il Bubble Bar è una piccola signora degli anni ’60 quindi molto ridotta nelle dimensioni. In casa, in hotel, in villa o in castello, si adatta ovunque e con gran classe.

E’ un progetto che volete esportare anche all’estero?

MaryKate è una newyorkese doc quindi il primo pensiero è stato proprio quello di sondare il mercato statunitense. Il Bubble Bar ha riscosso grandissimo successo nella mente degli americani quindi abbiamo deciso di esportare un’altra Ape a New York il prossimo anno. L’amore per l’Italia e la nostra cultura è più forte delle restrizioni sulla vendita degli alcolici del governo americano.

Chi sono i vostri partner? con che aziende vinicole lavorate?
Al momento non abbiamo dei veri e propri partner. Abbiamo scelto la strada indipendente in modo da non farci condizionare nelle scelte qualitative da strategie commerciali. Con molta attenzione e perizia abbiamo individuato dei piccoli ma apprezzatissimi produttori veneti che ci riforniscono delle loro migliori bollicine da servire alla spina.

Lo street food sarà ancora un trend nel 2019?

Come tutti i business, quello dello street food si sta evolvendo. Vediamo sempre più spesso trucks di grandi professionisti e chef stellati in giro per il mondo. Siamo sicuri che sarà ancora in forte rialzo solo però per quelle aziende che sapranno offrire un servizio migliore, delle materie prime di alta qualità ed ovviamente le proposte più originali.

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