Ennio Doris: “Cultura fondamentale per la crescita del Paese”

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Incontro Ennio Doris, il presidente di Banca Mediolanum, al Teatro Politeama di Palermo,  in occasione di Centodieci, l’ultimo degli appuntamenti organizzati per Palermo Capitale italiana della Cultura 2018.

La finanza è cultura?

La cultura è una parte essenziale dell’essere umano, siamo convinti che la cultura, che è uno degli aspetti dell’istruzione, sia fondamentale per la crescita di un Paese. Oggi viviamo in un mondo sempre più complesso, dove le innovazioni non riguardano soltanto il mondo tecnologico, ma anche il mondo della finanza: per questo motivo è importante che la conoscenza del risparmiatore cresca continuamente.

Secondo lei come è possibile colmare il profondo  divario tra Nord e Sud?

Io credo nell’incentivazione fiscale. Credo che le tasse, almeno rispetto a come erano concepite nel secolo scorso, non siano lo strumento per ridistribuire ricchezza. Si è dimostrato che, se si alzano le imposte, l’economia rallenta, mentre se si abbassano l’economia progredisce. Occorre quindi fare leva fiscale con tutta una serie di agevolazioni che consentano alle imprese di stabilirsi al Sud e di lavorare per avere incentivi. Oltre agli incentivi sono importanti le infrastrutture, mentre le vie di comunicazione devono essere facili, rapide. E’ importante che le distanze diminuiscano. Per il Nord, che si trova al centro dell’Europa, tutto è più facile, perché le distanze sono minori, mentre al Sud è importante diminuire le distanze con autostrade, treni ad alta velocità.

L’Italia è un paese di risparmiatori: come è cambiata la percezione della sicurezza in termini finanziari ed economici?

In questo momento le famiglie italiane, sia al Nord che al Sud, sono preoccupate da una situazione di incertezza. Lo spread, di cui fino a qualche anno fa nessuno conosceva l’esistenza, preoccupa la gente  che tira i remi in barca e questo vale non soltanto per i consumi ma anche e soprattutto per le banche: il risultato è il rallentamento dell’economia. Per questo mi sento di consigliare al piccolo risparmiatore di investire il proprio denaro a secondo dei propri progetti. Se i risparmi devono essere conservati per tempi più lontani, vanno investiti nell’economia reale, nei mercati azionari di tutto il mondo, perché l’economia mondiale cresce di anno in anno e insieme ad essa i mercai. Certamente ci sono dei momenti in cui rallentano, così se uno anziché essere azionista di una sola impresa lo è allo 0,00001% di tutte, allora è in una botte di ferro. Tutto, così, diventa opportunità, non paura e questo è possibile anche con piccoli risparmi.

L’innovazione e la tecnologia ci proiettano in un mondo senza sportelli bancari…

Gli sportelli bancari sono destinati a sparire in tutta Italia perché oggi, grazie alla tecnologia,  lo sportello…è dentro lo smartphone! Naturalmente per chi è più anziano ci sono delle difficoltà maggiori, per questo noi incentiviamo la figura del direttore di banca che porta la tecnologia a casa del cliente.

Cosa pensa della legge finanziaria?

Questa finanziaria non ha spaventato soltanto i mercati, ma  la gente: la gente è preoccupata e quindi non consuma. Questa legge è una finanziaria espansiva, perché nel reddito di cittadinanza si mettono otto miliardi di euro, che sicuramente stimoleranno i consumi, quando arriveranno, ma per adesso i consumi li taglia, diventando così una finanziaria  recessiva.