Elisa D’Ospina: “La tavola è la mia unica droga!”

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Ph. Francesco Zigliotto
Ph. Francesco Zigliotto
Ph. Francesco Zigliotto
Ph. Francesco Zigliotto

Lei è Elisa D’Ospina, la curvy model più celebre d’Italia,  nata a Vicenza nel 1983. Tutor di moda curvy di Detto Fatto su Rai Due fin dalla prima edizione, è alta 1,80 cm e porta la taglia 48, è in prima linea nella battaglia contro l’anoressia e i canoni estetici proposti dalla moda. Vi proponiamo la sua intervista OFF. (Redazione)

La sua opinione su Weinstein e lo scandalo sessuale?

Io penso che denunciare sia sempre la cosa giusta e che se ci fossero state più denunce al momento dei fatti forse ci sarebbero stati meno casi di molestie. Detto questo, l’importante è che la verità sia venuta a galla.

E che cosa pensa dei movimenti #metoo e #TimesUp?

Quando le donne si uniscono sono capaci di scatenare veri e propri tsunami. In Italia bisognerebbe rivedere il sistema giudiziario perché la legge non sempre ci tutela come dovrebbe.

Com’è stata la sua gioventù?

Serena. Avevo moltissime aspirazioni e presto ho iniziato a lavorare, comprendendo quindi il valore del sacrificio e del guadagno.

Ci racconta un aneddoto legato al periodo in cui non era ancora famosa?

Ancora minorenne per pagarmi le ricariche del cellulare lavoravo come commessa in un negozio di telefonia. Mi alzavo alle 5 per andare a scuola perché era molto distante da casa mia, tornavo alle 14,30 e dalle 15 fino alle 19,30 stavo in negozio. Poi, dopo cena, mi dedicavo ai compiti. Sono stati anni faticosi, ma formativi, che mi hanno fatto maturare e crescere.

Si diverte ancora come ai primi tempi nei panni di modella?

A dire la verità fare la modella non mi ha mai divertito molto. Anzi. È stato un treno che mi è passato davanti e che ho preso al volo. Più che lavorare con il corpo mi piace tutto ciò che posso fare con la testa, ecco perché già a 22 anni avevo la mia agenzia di comunicazione.

Lei è una famosa curvy model. A una dieta ferrea non ha mai pensato?

No! Non potrei mai privarmi dei piaceri della tavola. Sono la mia unica droga!

Parliamo di Milano Moda Donna, che si è chiusa da poco. Ha fatto molto discutere la sfilata organizzata da Gucci tempo fa con in passerella i modelli con il calco delle loro teste. Che cosa pensa della scelta di Alessandro Michele?

La moda ha necessità di far parlare di sé. Diciamo che sotto questo punto di vista l’obiettivo è stato raggiunto. Sul buon gusto ci sarebbe invece da discutere…

Ph. Francesco Zigliotto, make up Eros Sansoni
Ph. Francesco Zigliotto, make up Eros Sansoni

Da sempre lei è impegnata nella lotta contro anoressia e bulimia. Com’è stata la situazione nell’ultima Milano Moda Donna?

Non l’ho seguita da vicino perché mi annoia andare alle sfilate. Ho visto i brand che mi interessavano in streaming e notato che finalmente anche l’alta moda ha portato qualche 44 in passerella. Insomma, siamo sulla giusta strada.

Milano Moda Donna non significa solo modelle, location glamour e passerelle, ma anche tante idee di comunicazione. Una delle trovate più interessanti (a ridosso della fashion week) è stata l’apertura di Deisel, il negozio “tarocco” di Diesel…

Alla base della trovata c’è il bisogno di fare parlare di sé. Risultato? Si è passati da un brand fashion Made in Italy conosciuto per la qualità a ungossip brand che punta su iniziative divertenti, ma che non esaltano la qualità che ha reso la moda italiana famosa nel mondo.

Infine, uno sguardo all’attualità. Come vede la situazione della politica italiana?

Lo scenario è scoraggiante. Mi sembra di essere a Porta Portese: tutti urlano spacciando per “vera finta pelle” la plastica. Purtroppo, la smania di potere sta piegando il nostro Paese che è il più bello del mondo. In campagna elettorale non ho sentito nessuno parlare di come si potrebbe risolvere il problema dei rifiuti tossici, per esempio. E poi, chi davvero aiuta i nostri giovani a rimanere in Italia anziché scappare all’estero? Chi garantisce agli over 50 la possibilità di trovare ancora un lavoro dignitoso? Chi si prende la briga di mettere in galera chi sottopaga le persone arrivando a dar loro anche 2 ore l’ora come succede nel Sud? Chi si occupa di liberare le zone in balia dello spaccio e della malavita? Io vorrei in politica persone come Federica Angeli, la giornalista che ha denunciato la mafia ad Ostia. Gente con obiettivi chiari e concreti che pensino al futuro delle nostre generazioni e non a ottenere solo una poltrona per garantirsi un ottimo stipendio.