Il 30 agosto 2015 a Palagonia, in provincia di Catania, Vincenzo Solano e Mercedes Ibanez Pomerol furono uccisi, nella loro casa, dall’immigrato ivoriano Mamadou Kamara, ospite del CARA di Mineo: «I miei genitori, colti nel sonno,sono stati uccisi senza nessuna pietà, Kamara ha sgozzato mio padre con un attrezzo che sicuramente aveva preso tra i tanti, nell’officina, poi lo ha colpito con uno sgabello di legno fracassandogli la testa; mia madre, ha lottato in tutti i modi, ma è stata massacrata, violentata e gettata in fin di vita dal balcone». Il racconto di Rosita Solano, una delle due figlie, fa rabbrividire per l’atrocità e la crudeltà con cui l’immigrato si è accanito sui due anziani.
A tre anni dalla loro scomparsa le figlie Rosita e Manuela hanno fortemente richiesto ed ottenute l’intitolazione di una piazza e alle 18.30 del 30 agosto 2018 è stata celebrata la Santa Messa nella Chiesa di San Giuseppe e a seguire la cerimonia di intitolazione della piazza in loro memoria alla presenza del sindaco Salvo Astuti.
Grande commozione tra i presenti: insieme alle figlie dei coniugi Solano, il presidente UNAVI Unione Nazionale Vittime Paola Radaelli, che ha ribadito l’urgenza di prendere provvedimenti sul fattore immigrazione: «E’ importante allungare i tempi di trattenimento degli immigrati irregolari così da fare le identificazioni necessarie, ampliare la lista dei reati per la revoca della protezione internazionale e attuare politiche per la sicurezza dei cittadini. Non vogliamo pene domiciliari per colpevoli di crimini violenti ma certezza della pena, un diritto che deve essere garantito e un dovere dello Stato. L’UNAVI si batte per la revisione del rito abbreviato nel procedimento penale per quanto attiene i reati di tentato omicidio e omicidio. Nel nostro Paese le vittime di reati violenti non sono garantite e vivono nel corso del processo penale, il paradosso di assistere alla maggiore tutela dei propri aggressori».
Nel corso della commemorazione anche l’intervento del coordinatore UNAVI Unione Nazionale Vittime per la Sicilia Paola Carella: «Altro obiettivo di UNAVI Unione Nazionale Vittime è che lo Stato riconosca totalmente i diritti delle vittime svolgendo un’attività di assistenza e di ascolto per chi troppo spesso viene lasciato in balia dell’indifferenza, come avviene per le Vittime della Mafia. Non possono esistere vittime di serie A e di serie B. Le vittime dei reati violenti e intenzionali oltre al danno subiscono anche la beffa: per questo è necessario che l’Italia recepisca integralmente la Direttiva europea 2004-80, in parte fatto con la legge 122-2016 ma “in maniera penosa”, lasciando spazio a una pericolosa diversità di trattamento tra i vari episodi di violenza».
Alla celebrazione anche il sottosegretario agli Interni Stefano Candiani e il sottosegretario agli Interni Nicola Molteni, che ha voluto sottolineare la presenza del Governo: «Mi ha fatto piacere essere stato invitato, è un momento importante e il Governo sta dalla parte delle vittime: la tragedia di tre anni fa non può essere dimenticata ma deve essere costantemente ricordata con la nostra vicinanza e solidarietà alla famiglia Solano. E’ giusto ricordare la tragica morte di due coniugi che hanno perso la vita in modo drammatico e ingiusto per mano di un immigrato irregolare e questo giorno è stato motivo per il Governo di stare vicino a vittime di reati violenti come questo. Continueremo a contrastare l’immigrazione irregolare e clandestina che spesso e volentieri sfocia anche in reati tragici e drammatici come questo: io sono stato portatore di una battaglia che è quella del no al rito abbreviato per chi commette reati particolarmente violenti. La presenza del Governo è importante per far sentire che lo Stato è vicino di fronte a crimini tanto efferati e crudeli».
Presenti anche il Prefetto di Catania Silvana Riccio e l’assessore regionale alle politiche sociali Mariella Ippolito, l’assessore alla sicurezza urbana del Comune di Catania Fabio Cantarella e il consigliere del Comune di Milano Fabrizio De Pasquale.
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