Si dice spesso che le parole le porta via il vento, ma la verità è che la parola rimane l’arma più potente, per colpire nell’anima e nella coscienza.
Il DisabilityPride è l’occasione di rivendicare con orgoglio il diritto di avere le stesse opportunità dei cosiddetti normodotati. L’occasione per dare PIÙ voce ai diritti dei più fragili, per far sentire una voce potente! Quella che chiede maggiore accessibilità alle cure, allo sport come terapia e mezzo di inclusione, alle città, al lavoro.
E’ il momento di porre al centro i diritti delle persone disabili e non è solo una questione di barriere architettoniche ma anche e soprattutto di barriere culturali.
E’ necessario che tutta la classe politica riconosca questi diritti come ribadito anche dalla Convenzione ONU del 2006 sui diritti delle persone con disabilità… ci sono 50 articoli che parlano di questo. L’Italia è stato uno dei paesi che più di altri ha fortemente voluto e sostenuto tale convenzione ma, ahimè, è anche il paese che l’ha applicata meno!
Uno dei motivi principali, anzi direi il principale, che mi ha spinta a prestare la mia faccia alla politica è proprio la volontà di prestare la mia voce a chi non ce l’ha. Sembra che ci siano sempre altre priorità, ma va ricordato, soprattutto in giorni come questi, che disabili non sempre si nasce, spesso lo si diventa nel corso della vita proprio come è capitato a me. In prima persona tocco con mano, quotidianamente, le innumerevoli difficoltà che deve affrontare una persona disabile.
Dall’ignoranza della gente, alla totale impreparazione della nostra società, alla grande necessità di inclusione e di urlare con orgoglio che i diritti devono essere uguali per tutti senza distinzione alcuna, così come recita anche la nostra stessa Costituzione. Troppo spesso ce lo dimentichiamo.
Da anni cerco di accendere i riflettori su questi temi: l’ho fatto da atleta attraverso lo sport, con la mia partecipazione a Ballando con le Stelle, scrivendo un libro, portando la mia storia a Teatro, tutte esperienze forti ma utili a lanciare messaggi di speranza affinché la gente impari a guardare alla disabilità con occhi diversi e senza pregiudizi. La classe politica ha un ruolo di grande responsabilità e questa responsabilità la deve sentire ogni giorno, perchè la disabilità può diventare una grande risorsa anche per il nostro paese ma le famiglie hanno bisogno di essere sostenute e non sentirsi sole.
Serve più cuore e attenzione! Io ci credo, e mi unisco al grido di orgoglio di tutti quelli che oggi a Roma sfileranno al corteo su via del Corso verso Piazza del Popolo. Il diritto ad una vita dignitosa, sotto tutti gli aspetti, va rispettato!