Adriano Angelini Sut si è distinto fra i candidati al Premio Strega 2018 con il suo L’ultimo singolo di Lucio Battisti (Gaffi, pagg. 528, euro 22), un lungo racconto che si snoda tra le vie della Città Eterna dagli anni cinquanta fino a quel 1998, proprio l’anno della scomparsa del grande Lucio Battisti.
Tre famiglie di differente estrazione sociale rappresentano diversi punti di vista e appartenenze, intrecciandosi in una narrazione mai banale, carica di nostalgia per quei tempi andati. In queste famiglie troviamo l’amante della musica che vuole incontrare il suo mito ed insegue perdutamente un sogno, figlio di immigrati abruzzesi, abbiamo l’appartenente ad una famiglia di costruttori fascisti, dedito all’ideologia e infine l’erede di una famiglia ebraica devota al lavoro e al denaro.
Ma i veri protagonisti sono gli uomini e le donne, soprattutto giovani, che hanno vissuto questo spezzone di secolo, quei quarant’anni in cui la transizione iniziata nel ’68 si dipana nel racconto tramite il fil rouge delle musiche provenienti dall’America e dall’Inghilterra, colonne sonora di intrighi, lotte ideologiche e sogni disperatamente rincorsi e poi, tutto d’un tratto, infranti.