Associazione +39, un prefisso di italianità

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A Brindisi l’avvocato Massimo Ciullo ha dato i natali all’Associazione +39, che senza perdersi in etichette o bandiere politiche segue con attenzione lo sviluppo sostenibile della città, stimolando la cultura e l’aiuto ai più bisognosi. Viene ripreso lo stile comunicativo dei movimenti oggi affacciatisi sulla scena. Nessuna gabbia retorica e tanta voglia di comunità: «Vogliamo essere soltanto un vettore di temi, nulla di più».

Associazione +39 nasce un anno e mezzo fa e da allora incentiva una filiera socialmente sostenibile, dalla presentazione di libri alla colletta alimentare, osservando con attenzione i fenomeni americani dell’Alternative Right.

L’idea è quella di porre le basi per una spina dorsale priva di compromessi, associandosi a tutti quei movimenti italiani ed europei proiettati in una dimensione valoriale e non cinica e bara, dove ad esempio il concetto di famiglia si è annichilito. Le direttive: recuperare il concetto di popolo, mettendo in piedi un confronto sano, libero, fatto di usi e costumi che si guardano negli occhi e si studiano a vicenda, ma non si mescolano perdendosi nel vuoto.

Unico obiettivo dell’Associazione è il bene della comunità”, è scritto a chiare lettere sul loro sito: ma caratteristica precipua è anche l’impegno per la controstoria e la “contaminazione” culturale relativamente alle interpretazioni alternative dei fatti storici acquisiti talvolta acriticamente.

Un’attitudine intellettuale che si riverbera anche su argomenti di attualità, come la difesa della famiglia. Ricordiamo per esempio quella “iniziativa del silenzio” in cui i membri di Associazione + 39 come sentinelle rimasero seduti per un’ora sulla pubblica piazza, ciascuno leggendo un libro, in difesa della famiglia tradizionale.