Volontari italiani subito per SOS Cristiani d’Oriente

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Ricostruire un’intera generazione occidentale attraverso il “passaggio ad Oriente” dove la modernità non ha contaminato ogni campo dell’esistenza.

SOS Chrétiens d’Orient è un’associazione umanitaria francese fondata nel 2013 da Charles De Meyer e Benjamin Blanchard, in seguito alla presa di Maalula, l’antico villaggio siriano in cui si parla ancora l’aramaico, da parte dei gruppi jihadisti.

L’obiettivo è di aiutare i cristiani d’Oriente a rimanere nella loro terra d’origine con l’invio di materiale e lo sviluppo di iniziative in collaborazione con i partner locali, indifferentemente dalla confessione religiosa, che svolge le sue attività in Siria, Libano, Egitto, Giordania e Iraq, dove ha delle sedi permanenti nelle quali alloggiano i volontari che partono (ad oggi se ne contano già 1400) per vivere in mezzo a queste popolazioni ma soprattutto per seguire i progetti finanziati dai donatori europei.

La notizia è che tra poche settimane sarà aperto un ufficio di rappresentanza anche in Italia come è stato annunciato alla conferenza stampa a Roma giovedì 26 aprile, che ha visto anche la partecipazione di Padre Haddad. «Il primo obiettivo è quello di costruire immediatamente una squadra di volontari italiani, per candidarsi si può scrivere a [email protected] – ha detto il responsabile di SOS Cristiani d’Oriente Sebastiano Caputo – dopodiché, in un secondo tempo, proporremo ai donatori dei progetti concreti. Parallelamente faremo anche un lavoro di sensibilizzazione sul tema attraverso conferenze pubbliche e incontri privati con le autorità ecclesiastiche e politiche».

In effetti non c’è tempo da perdere perché l’emorragia della fuga dei cristiani d’Oriente – e con loro tutta un’eredità storica, religiosa, culturale – sta diventando una priorità perché il “diritto a non emigrare” di cui parlava Benedetto XVI, è un principio sacrosanto.