Rinasce quel cinema che fu il “gioiello” di Fellini

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FULGOR-facciata-w1920 Una interminabile fila per attendere il grande momento, un fermento di quelli che si vedono per i concerti delle grandi star. Il fascino della Belle Epoque conquista tutti alla riapertura del Cinema Fulgor, edificio caratterizzato dall’insegna in stile Liberty e un’architettura classica dei primi Novecento che si offre in tutta la sua bellezza lungo il corso d’Augusto a Rimini. Ma ciò che rende speciale il luogo è la sua anima, la sua storia, i passi e i sogni di coloro che hanno conosciuto, amato, vissuto il Fulgor fino alla chiusura.

Eccola la storia più bella: nel buio di quella piccola sala di provincia, con le panche di legno sotto lo schermo, Federico Fellini – seduto sulle ginocchia del nonno a guardare Maciste all’inferno – scopriva la magia del cinema. Il 20 gennaio 2018, nel giorno del novantesimo compleanno del grande Maestro, si riaccendono le luci nella sala celebrata in Amarcord. Un grandioso lavoro di restauro, curato dallo scenografo più volte premio Oscar, Dante Ferretti, ha restituito al cinema il profumo intenso dell’Art Nouveau.

Una lucente “perla”- dalle sfumature carminio e oro – che ha visto aggirarsi nel foyer le figure felliniane per eccellenza, dalla Tabaccaia alla Volpina, dalla Gradisca allo Sceicco Bianco,guidate da un Federico con cappello, megafono e l’immancabile sciarpa rossa al collo.

Il Fulgor, dirà Ferretti, «lo vedo adesso finito. È esattamente quello che avevo progettato, mi sembra sia diventata una bella sala cinematografica».  «L’ho fatta così,- ha spiegato lo scenografo romano – non tanto perché il Fulgor era così, ma perché è un tipo di sala in cui uno viene al cinema e si trova al cinema, il cinema di una volta».

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«E’ giusto che questa città dia a Federico Fellini un riconoscimento con l’inaugurazione di questo cinema – sorride la nipote Francesca Fabbri Fellinilà dove è avvenuto il primo meraviglioso lampo, il big bang che ha scosso “Federichino” e ha liberato il genio che era in lui. Ed è giusto che da qui », conclude. «Si prosegua verso il Museo Fellini: non a caso il New York Times ha inserito il Fulgor tra le 52 mete da raggiungere per il 2018, questa piazza diventerà mondiale», come mondiale è la memoria di Fellini.  

Il ministro Dario Franceschini, circa l’importanza del museo che sarà dedicato al regista riminese,  ha annunciato l’assegnazione di altri 3 milioni di Euro come ulteriore contributo per la realizzazione dell’opera, già finanziato con 9 milioni di euro. Il nuovo Fulgo’, scandisce «è bellissimo, è il primo passo verso la creazione del grande Museo Fellini che, insieme al Comune, lo Stato ha deciso di finanziare: è un omaggio, un riconoscimento a uno dei grandissimi della storia, della cultura, del cinema italiano. È un luogo simbolico nella vita di tutti noi. La riapertura della sala è un passaggio importante: ci sono alcune persone che hanno un percorso di notorietà breve nella storia, ci sono altre che restano per sempre». Come Federico Fellini.

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Andrea Speziali, classe 1988 e residente a Riccione è uno tra i più giovani esperti nel campo dell’Art Nouveau con un dottorato all’Accademia di Belle Arti a Urbino. Giovane poliedrico, capace di passare dalla pittura alla scultura fino alla scrittura con originalità e creatività. Si è cimentato in varie esperienze artistiche: Progetto “Italia Liberty”; ha partecipato alla Affordable Art Fair di Amsterdam, alla 14^ Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Pechino nel complesso del World Trade Center e alla 54^ Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia – Padiglione ‘‘Italia’’ – a cura di Vittorio Sgarbi. Alcune pubblicazioni: '‘Una Stagione del Liberty a Riccione’’ (Maggioli 2010) . Un ricco curriculum di conferenze e ritagli di articoli e intere pagine su quotidiani nazionali fanno di Andrea un grande culture di quella corrente artistica che agli inizi del ‘900 si conosceva come Art Nouveau in Francia, Jugendstil in area tedesca e mitteleuropea e Modern Style nei paesi anglosassoni.