Italiani all’estero: ecco come votare

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Anagrafe Italiano Residenti all'EsteroTra poche settimane si voterà per il Parlamento e la competizione riguarderà anche gli italiani residenti all’estero. Una notizia che riguarda tutti, più o meno il 50% degli italiani iscritti all’AIRE in tutto il mondo, ha cambiato indirizzo. Questo vuol dire che non riceverete comunicazioni e plichi elettorali, perciò sarete irreperibili per tutte le interazioni con la vostra Italia. Andate sul sito consolare della vostra città estera e fornite subito il nuovo indirizzo accertandovi che avvenga in tempi brevi anche via mail.

Anagrafe Italiana Residenti all’Estero – AIRE. Lo dice la parola: è l’anagrafe, la “conta”, la lista, il registro di tutte le persone che sono ufficialmente “Italiane”, ovvero hanno la cittadinanza italiana, ma risiedono all’estero.

Ma esattamente chi deve iscriversi all’AIRE? Quali sono i vantaggi? E, soprattutto, come si fa? La Farnesina – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – l’ente che gestisce l’AIRE, parla chiaro:

Devono iscriversi all’AIRE:

  • i cittadini italiani che trasferiscono la propria residenza all’estero – ovvero che vivono in maniera permanente fuori dall’Italia – per periodi superiori a 12 mesi
  • quelli che già vi risiedono, sia perché nati all’estero che per successivo acquisto della cittadinanza italiana a qualsiasi titolo.

Non devono iscriversi all’AIRE:

  • le persone che si recano all’estero per un periodo di tempo inferiore ad un anno
  • i lavoratori stagionali
  • i dipendenti di ruolo dello Stato in servizio all’estero, che siano notificati ai sensi delle Convenzioni di Vienna sulle relazioni diplomatiche e sulle relazioni consolari rispettivamente del 1961 e del 1963
  • i militari italiani in servizio presso gli uffici e le strutture della NATO dislocate all’estero

Poniamo ad esempio la Città di New York, cuore pulsante dell’American dream:

Vieni a studiare per un semestre a New York? non devi iscriverti all’AIRE
Lavori da due anni a New York? Devi iscriverti all’AIRE
Lavori per un’azienda italiana, con sede in Italia, ma ti ritrovi spesso a New York per lavoro? Non devi iscriverti all’AIRE
Lavori per la sede di New York di un’azienda italiana e vivi stabilmente qui da più di un anno? Devi iscriverti all’AIRE

Cosa succede quando mi iscrivo all’AIRE?

Ho una serie di vantaggi, tra cui agevolazioni per il rilascio di documenti (ad esempio, la patente) e per procedimenti burocratici vari (ad esempio, il matrimonio civile), ma soprattutto posso votare per posta nelle elezioni politiche e nei referendum italiani. Inoltre, sono in regola con la legge, che non guasta mai.
Ho anche alcuni svantaggi tra cui, il più importante, la perdita della copertura assicurativa italiana ovvero il diritto al medico di base, all’assistenza ospedaliera tramite mutua e all’acquisto dei medicinali con ticket. Si mantiene invece il diritto di assistenza ospedaliera di urgenza.

Come funziona l’iscrizione all’AIRE?

Stabilito che vogliamo (e dobbiamo) iscriverci all’AIRE, capiamo ora cosa dobbiamo fare.
Per iscriversi all’AIRE presso il Consolato di New York bisogna, semplicemente, inviare una e-mail a questo indirizzo: [email protected]
All’email è necessario allegare la seguente documentazione:
– Scheda AIRE compilata
– Copia del Passaporto
– Copia del Visto
– Una o più prove della residenza a New York, ovvero: bollette (intestate al richiedente), contratto di lavoro, comunicazioni bancarie.

Dopo aver inviato la comunicazione di volontà di iscrizione, si aspetta qualche settimana e, voilà, si diventa magicamente Italiani Residenti all’Estero.

Un consiglio, spassionato: dopo aver mandato l’e-mail, accertatevi che sia stata ricevuta, che il consolato abbia registrato la vostra intenzione ad iscrivervi e che, in generale, la vostra pratica sia stata notata da qualcuno. Se non ricevete risposte, scrivete nuovamente all’anagrafe chiedendo se ci sono novità. Insomma, “seguite” la situazione altrimenti sarete fuori gioco.

Credo che la politica delle critiche inutili vicendevoli sia superata da anni. Questo è il momento di fare cose concrete per la cultura italiana e per i diritti degli italiani all’estero, ad esempio togliendo le tasse per le case italiane dei concittadini che vivono fuori dal paese e promuovendo scambi e iniziative indirizzate a potenziare il commercio e le aziende italiani dentro e fuori dal paese in una sorta di migrazione digitale.

Siamo tutti pazzi per l’Italia: Madforitaly.net