Lorena Bianchetti: “Papa Benedetto è un’anima elegante”

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lorena-bianchetti-portfolio«E’ la danza una delle mie grandi passioni. Ho addirittura lanciato la proposta di inserirla come materia obbligatoria nelle scuole!»

Lorena Bianchetti è sorridente, semplice, determinata, un fiume in piena! Sarà perché il suo matrimonio va a gonfie vele, sarà perché è sempre impegnata su mille fronti (alla 74ª Mostra del Cinema di Venezia ha condotto l’evento “I giovani e il cinema” e ha recentemente ha ricoperto la carica di direttore artistico per la prima “Rome Half Marathon Via Pacis” promossa da Roma Capitale e dal Pontificio Consiglio della Cultura).

Si sente pienamente realizzata e non riesce ad immaginare l’esistenza umana senza spiritualità:

Il laicismo e l’illuminismo puro mi spaventano; quando scolleghi la testa dal cuore diventi una sorta di macchina. Per me, la spiritualità è la fusione dei due elementi», afferma la conduttrice. La danza è una tra le sue grandi passioni. «Ho iniziato a studiare danza classica e poi danza jazz dall’età di 4 anni. Per me è una sorta di forma mentis, non semplicemente uno sport o una disciplina. Ho lanciato la proposta di inserirla come materia di studio obbligatoria nelle scuole …Chissà! 

Un episodio “off” nella sua vita?

Non ne ho mai parlato esplicitamente, c’è un dolore enorme che mi fa soffrire e col quale convivo ogni giorno. Due anni fa, pochi giorni dopo la celebrazione del mio matrimonio ho perso improvvisamente il mio paladino, il mio eroe, la persona di riferimento: mio padre.

E’ al timone del programma A Sua Immagine per il quale qualcuno nutre dei pregiudizi.

E’ realizzato da Raiuno in collaborazione con la CEI, raccontiamo la vita secondo l’ottica del Vangelo, seguendo il pontificato in atto. Se le persone hanno dei pregiudizi è perché non sanno che la nostra è una proposta molto specifica, dentro la vita. Trattiamo temi non unicamente religiosi ma anche etici, umani e di attualità (come la tutela dell’ambiente). Ci è capitato di ospitare in studio anche persone non credenti, proprio per mettere a confronto il pensiero di tutti; facciamo e diamo servizio.

Un pensiero sui Papi che ha conosciuto?

Tre persone illuminate, l’uno è la continuazione dell’altro al di là della provenienza o delle origini. Il filo conduttore che li lega è indubbiamente l’insegnamento del concilio Vaticano II. Detto ciò, Papa Giovanni Paolo II era una persona dolcissima, di grande ironia e di contenuto rivoluzionario (è stato il primo a parlare di genio femminile e poi a visitare la Sinagoga). Ho avuto il privilegio di raccontare il suo pontificato fino alla sua fine. Mi ha sempre colpito la tenerezza di Papa Benedetto, dall’animo elegante, capace di ascoltarti, attento a tutto. Papa Francesco è una persona di straordinario carisma, tenero e fermo allo stesso tempo, ironico, innovatore; mi incanta!

Ha riscosso molto successo la Rome Half Marathon Via Pacis?

Sì, domenica 17 settembre erano in migliaia i runners che si sono dati appuntamento in via della Conciliazione. E’ stata una mattinata di festa che ha visto correre tante persone di tutte le età (anche persone con gravi handicap), intere famiglie, che oltre alla mezza maratona hanno animato la 5 km non competitiva. Un percorso unico al mondo che in 21 chilometri e 97 metri ha attraversato alcuni degli angoli più spettacolari della Capitale compresi luoghi simbolo della fede come San Pietro, la Sinagoga, la Moschea, la Chiesa Valdese e la Chiesa Ortodossa.

In sintesi cosa ha simboleggiato?

E’ stata la prima mezza maratona multi-religiosa a carattere internazionale aperta a tutti con lo scopo unire la forza delle religioni per costruire un mondo diverso a favore di pace, inclusione e solidarietà. Ha simboleggiato l’impegno che ognuno di noi deve avere nella quotidianità. La pace non è sinonimo di buonismo, ma ricerca del bene comune; non è soltanto assenza di guerra ma assume più significati e in ambiti vari: ad esempio cercare di guardare il prossimo senza giudicarlo, scrivere delle notizie che non siano di servizio al potere ma alla gente…. Questa manifestazione è stata una delle tante risposte ad un mondo che sta prendendo una piega sempre più schizofrenica per non dire violenta e barbara.

In Italia e nel mondo le varie religioni possono convivere bene?

Assolutamente sì. Possono e devono convivere. Le religioni sono chiamate più che mai in quest’epoca a ricordare che se sono autentiche non ci devono essere conflitti. E’ fondamentale un’unità nel rispetto delle specificità, è questa la bellezza. Conosco ad esempio molti musulmani di grande equilibrio, di ricchezza umana e spirituale. Lo sforzo è quello di capire gli altri. Se siamo educati ad ascoltare solo noi stessi e non ci sforziamo di ascoltare e a comprendere gli altri, ci perdiamo un pezzo grosso. Dovremmo fare una rivoluzione del noi. Non possiamo chiamarci Europa semplicemente perché ci unisce una moneta; dovremmo collaborare tutti. Il fenomeno delle migrazioni e della disperazione non si può fermare, è inevitabile. I migranti sono persone come noi, mangiano, ridono, sognano piangono, non dimentichiamolo. Nessuno vorrebbe abbandonare le proprie radici, le proprie case, le proprie famiglie. Evitiamo che ci siano disuguaglianze economiche. Se si volesse risolvere il problema della fame nel mondo le risorse ci sono. Purtroppo non esiste una equa distribuzione delle ricchezze, quindi è soprattutto una questione di volontà.

Tornando a lei, a quale età ha scoperto la fede?

La fede per me è l’amore che cerco di mettere in tutto ciò che faccio. Penso di averla da sempre ma non l’ho mai vissuta con fanatismo, con spettacolarizzazione. Preferisco applicarla più che raccontarla. Non è soltanto la recita di una preghiera, ma impegno nella quotidianità, nelle battaglie, in tutto quello che faccio e con tutte le persone con le quali mi relaziono. Mi dà la forza ed è la chiave di lettura davanti a molti dubbi; è il mio alimento. Annebbiata da stanchezza, frenesia, stress, anche un semplice momento di raccoglimento, di silenzio mi aiuta a ritrovare il senso e la strada. Altrimenti rischiamo di fare come i criceti che girano a vuoto sulla ruota. Per credere devi avere l’umiltà di sapere guardare e di sapere ascoltare anche delle sensazioni. Spesso non si crede perché ci si chiude e si desertifica completamente il cuore.

E i giovani di oggi che rapporto hanno con la religione?

Paradossalmente chi dichiara di avere fede oggi, fa una dichiarazione più autentica rispetto ad anni fa. Non esiste più il condizionamento dello status; se negli anni ‘50 e ‘60 imperava una sorta di falso moralismo, oggi non ci sono costrizioni ma libertà di scelta e quindi chi sceglie è convinto, trovo ci sia più autenticità e verità. Anche a livello internazionale ho notato una sete di valori umani evangelici. La voglia da parte dei ragazzi di maggiore responsabilità, di volersi impegnare per qualcosa, la ricerca di un orizzonte di senso. Dalla fede e dalla Chiesa i giovani si aspettano non delle scorciatoie, ma degli strumenti di lavoro attraverso i quali sapersi orientare per vivere una vita piena di significato e di senso. Certamente il contesto sociale e storico non li aiuta (se pensiamo ad esempio al problema della disoccupazione.). Viviamo in un mondo che non sta investendo sui prossimi decenni, sembra tutto fissato sull’oggi per avere risposte elettorali piuttosto che risposte per il futuro. Questa è la cosa che veramente mi preoccupa: non c’è un amore per l’altro ma un egoismo che mi allarma. Lo penso anche in relazione all’economia, al lavoro all’ambiente. Stiamo facendo tutto per consegnare in modo sano questo mondo alle generazioni future? Non lo so.

Cosa significa per lei amarsi?

Principalmente guardare nella stessa direzione.

Giornalista, conduttrice, autrice, attrice. E’ passata dall’intrattenimento ad ambiti e ruoli più impegnativi. Quali preferisce?

A me piace molto condurre e scrivere. Tutte le esperienze passate, la gavetta, costituiscono un bagaglio importante. In tutto ciò che ho fatto ho messo impegno, studio sacrificio e ho applicato i suggerimenti, i valori e le regole impartitemi dalla mia famiglia. Ricordo che quando i miei amici andavano in discoteca…io studiavo! 

1 commento

  1. Questa signora è una vecchia fan del vostro amico Berlusconi,una sua paladina.L’unico suo merito è questo,oltre questo il NULLA ASSOLUTO.

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