Un viaggio umano tra i ‘Socialmente pericolosi’ dei Quartieri Spagnoli

0

Ci si interroga sempre più spesso sulla mafia e come essa influenzi e tocchi le nostre vite. In Socialmente pericolosi di Fabio Venditti lo spettatore avrà modo di assistere a più risposte a questo  punto nodale. Il regista è partito da qualcosa che l’ha toccato direttamente: lui è un giornalista televisivo che,socialmenti-pericolosi-e1485193714261-1 durante la preparazione di un reportage sul carcere di Sulmona, soprannominato il “Carcere dei Suicidi”, entra in contatto con un grande camorrista, Mario Spataro, con cui si instaurerà un legame particolare. A dar loro volto e voce in quest’opera prima sono Vinicio Marchioni e Fortunato Cerlino (divenuto noto soprattutto col ruolo di Pietro Savastano nella serie “Gomorra”), pronti a mettersi completamente a servizio di una storia particolare, in cui il filo di demarcazione tra ciò che sembra idealmente giusto e ciò che è accaduto è sottilissimo. Nel lungometraggio si vede molto bene come non sia semplice incastonare questo rapporto tra i due in specifici schemi, emergono alcuni ostacoli per cui Venditti ha combattuto proprio per salvaguardare e salvare un uomo che stava diventando come un fratello per lui.

Una conseguenza fondamentale derivante dall’impegno giornalistico dell’uomo è il suo occhio di bue sui Quartieri Spagnoli di Napoli e i ragazzi che li abitano. Si crea, così, un doppio binario narrativo “quello della vicenda umana affidato alla densa interpretazione di Marchioni e Cerlino. E quello documentaristico che riprende frammenti delle interviste che hanno fatto parte dei due speciali (intitolati “Le compagne di Gilda” e “Quartieri Spagnoli Italia”) di Tg2 andati in onda nel 2013. Con una nota: le parti della sceneggiatura ambientate in carcere sono tutte scritte dagli stessi carcerati, coordinati da Antonio Turco che dirige la Compagnia Teatro Stabile Assai” (dalla scheda ufficiale).

Post visione sicuramente la parte documentaristica può risultare, sotto alcuni aspetti, più coinvolgente perché testimonianza reale delle voci di quei giovani che, ogni giorno, combattono col pregiudizio di essere dei Quartieri Spagnoli. Quella di finzione è forte delle ottime prove attoriali, non solo dei protagonisti, ma anche di chi gli gravita attorno (nel cast anche Michela Cescon e Blu  Yoshimi); risente Socialmente-Pericolosi-2016però di alcune imperfezioni tecniche e di ritmo. Bisogna essere onesti, questi difetti, dovuti magari anche alla formazione e al background non propriamente cinematografici di Venditti, passano in secondo piano di fronte a ciò che Socialmente pericolosi racconta e rappresenta e al veicolo che può diventare.

“Esclusi sono ed esclusi devono rimanere”, ascoltiamo a un tratto nel film riferendosi ai ragazzi dei Quartieri Spagnoli, alla loro condizione, per il giornalista-regista e, a suo modo, anche per il boss questo status doveva e deve cambiare. Posto che chi ha sbagliato paga il suo conto con la giustizia, per poter scegliere bisogna creare i presupposti per una scelta. Da questa consapevolezza-necessità è nata l’associazione Socialmente Pericolosi, fondata da Venditti, tesa ad occuparsi di questi ragazzi per dar loro almeno “un’idea di futuro”. Non si può scegliere dove nascere, ma forse come vivere sì.

Il film è una produzione indipendente e dopo esser stato presentato il 24 a Casoria, continua il tour in diverse città: Milano (26 gennaio), Terracina (dal 2 febbraio), Genova (dal 9 marzo), Lanciano (dal 17 febbraio), Piove di Sacco (dal 27 febbraio)  – lista in continuo aggiornamento