Reaction Roma è la prima video installazione che mostra la capitale dal punto di vista di chi ci abita. Dal 12 Novembre al 3 Dicembre alla Factory del MACRO Testaccio – La Pelanda sarà aperta al pubblico questa video mostra che racconta la capitale con gli occhi di chi la vive.
I creatori lo definiscono un social movie o meglio, un racconto collettivo delle anime di una città tanto vissuta quanto sofferta. Pietro Jona, il regista, insieme all’ampio team che ha partecipato alla realizzazione di questo progetto, ha collezionato tramite i social e il web, centinaia di video inviati da semplici cittadini, videomaker, professionisti e amatori, per poi realizzare, attraverso un grosso lavoro di selezione, montaggio e regia, il social movie di Reaction Roma.
Il team ha raccolto e lavorato le esperienze più disparate, dalla periferia al centro, racconti di una città che ha tutti i mezzi per poter reagire ad un declino sempre più inesorabile e trascinante.
Il progetto è di Human Artis in network con Biblioteche di Roma e CTS ed è stato promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Qualità della vita, Accessibilità, Sport e Politiche Giovanili, con il contributo dell’Assessorato alla Cultura delle Regione Lazio.
Sono moltissime le anime che hanno collaborato alla realizzazione di Reaction Roma che ha la velleità di diventare un format da applicare alle più grandi città europee e non solo. RUFA Rome University of Fine Arts, Istituto Rossellini – CIne TV, Termini TV, Comitato di Quartiere Tor Pignattara I Love Torpigna, l’associazione Marmorata 169 e Radio Rock, sono solo alcune delle realtà che hanno fatto sì che questo progetto vedesse luce.
Come altri anche Reaction Roma ha utilizzato il crowdfunding per finanziarsi e questo sembra essere sempre più un mezzo utile per promuovere iniziative interessanti per la collettività.
Per tutta la durata dell’esposizione avranno luogo delle performance live di attori, artisti emergenti e non solo. Sabato 19 novembre è andata in scena Movimenti Metropolitani l’ottima performance di Caterina Genta, autrice e interprete di coreografie, spettacoli, progetti multimediali, solo per citarne una.
Con Reaction, i romani si ribellano e lo fanno attraverso l’arte, in modo sorprendentemente spontaneo. Ed è così che il regista descrive un “nuovo modo per raccontare le città, qualsiasi città, viste da chi ci vive o le attraversa”. E ancora: “Reaction Roma è un contenitore di immagini, quelle che usiamo ogni giorno per comunicare, ma soprattutto di quelle immagini che stanno tra la spettacolarizzazione del cinema e la straordinarietà delle news e quindi le immagini del quotidiano. La scelta di trasformarle in una mostra e non in un documentario è voluta per dare la possibilità a queste riprese di essere contemplate e non solo viste.”
I contributi sono arrivati dalle fasce di età più disparate, ma in grosso modo dagli adolescenti di periferia, il che dona al progetto un messaggio sociale ancora più forte di ribellione e reazione. Alla fine del percorso nella factory c’è l’interessantissima installazione sonora Stordimenti, un collage di voci tratte dai video del film, che lascia al visitatore la sensazione di essere all’interno del cuore pulsante della città.
“Per capire Roma, basta ascoltare cosa ha da dire”, è una delle frasi di Reaction e forse non cambierà molto, ma è uno degli apprezzabili progetti nati in questi ultimi anni in risposta al vuoto politico, sociale e culturale che Roma sta vivendo.