Ecco la vera anima di Erodoto

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libro_foto-1Un’opera di riscoperta storica che pizzica l’orgoglio dei calabresi. Ecco “La tomba di Erodoto” volume del giornalista Domenico Marino, edito da Falco (pp. 120, Euro 12). Un appassionante e utile romanzo che restituisce Erodoto alla Calabria. Scritti che fanno luce sul mistero che avvolge il padre della storiografia moderna e primo cronista. Respiri universali, richiami palpabili, densi e intensi, alla vita, alla fede, all’azione e alla partecipazione. Un viaggio nella memoria che diviene attuale. Basti pensare – come ricorda il filosofo Diego Fusaro – alla storia di Pisistrato, carnefice che si finse vittima: un modello governamentale specchio dell’oggi, in cui, senza alcuna discussione libro_foto-2democratica, vengono imposte scelte politiche in nome della strumentale crisi. 

L’autore Domenico Marino, con la narrazione sullo storico greco, riannoda finemente le sostanze identitarie della Calabria tra leggenda e suspense, oltre i luoghi comuni. Erodoto lavorò, morì e fu sepolto a Thurii, colonia panellenica che nel V secolo a.C. Pericle volle sui resti della grande Sybaris. Lo raccontano fonti storiche e ne sono certi Luciana, Rocco e Paola che si ritrovano a scavare nell’area archeologica sibarita ancora devastata dall’esondazione del Crati. Individuano una traccia di bronzo del Toro cozzante, seguono una linea tracciata dal Truffatore di Paestum, trovano conforto nella retorica di Aristotele. Con poche risorse ma spinti dalla passione, forza determinante, i tre, vivono un giallo sino alla scoperta, tra fango e ruderi, d’un epigramma funebre e di una lastra di pietra calcarea col prologo delle storie: “Questa è l’esposizione delle ricerche di Erodoto e di Thurii, perché le imprese degli uomini col tempo non siano dimenticate…”