Dalla bionda tutto pepe di Un posto al Sole al rigoroso Tenente di Vascello della Marina Militare italiana in Gente di Mare: è sempre lei, Giada Desideri (all’anagrafe Maria Giada Faggioli), attrice romana versatile e brillante, a passare con estrema disinvoltura e talento dal teatro impegnato, con nomi del calibro di Arnoldo Foà (insieme sono stati i protagonisti di una commedia di Luigi Pirandello, Diana e la Tuda, e la Desideri ha recitato anche in Anphytrion Toujours, scritto da Foà)e Giorgio Albertazzi (nel 2002 è Porzia ne Il Mercante di Venezia di Shakespeare, diretta da Albertazzi), alla fiction più popolare ( I ragazzi del muretto 2 , Don Matteo 3 e A casa di Anna, per citarne alcune); e nel suo curriculum non manca nemmeno il cinema, con esperienze anche a livello internazionale (ha recitato in Nefertiti, figlia del sole assieme a Ben Gazzarra).
Senza dubbio, però, il film che ha segnato il suo destino nel mondo della recitazione è Un ragazzo di Calabria di Luigi Comencini: nel 1987 infatti il regista rimane folgorato da una sua foto in primo piano, scattata da un fotografo della Ford Model Agency di New York (primo scopritore del suo fascino), e decide di sceglierla a soli 13 anni per interpretare Crisolinda accanto a Gianmaria Volontè e Diego Abatantuono. Da quel momento la Desideri inizia ad essere richiestissima dalle varie produzioni, ma, seppur giovane, non si lascia abbagliare dal successo repentino e decide di studiare in maniera seria e professionale, prima nella mecca del cinema, a Los Angeles, dove segue l’insegnamento all’Istituto Teatrale di Lee Strasberg, poi a Londra, all’Accademia d’Arte Drammatica. In seguito una serie di successi professionali e una serena vita da moglie e mamma.
Recentemente ha poi iniziato anche l’avventura nel doppiaggio, come direttore, firmando prodotti di prestigio.
Ora però a focalizzare la sua attenzione ed entusiasmo è il suo nuovo progetto, il blog www.curvyjade.it , tutto dedicato alle donne e per le donne, che Giada ha deciso di presentare a noi di OFF.
Come é nata l’idea per curvyjade?
Per la voglia di voler dare voce a tutte quelle donne che non sono mai state una taglia 42, che non lo potranno più essere, o che non lo saranno mai, per innumerevoli motivi. E’ giusto che una donna abbia il diritto a sentirsi sexy e bella, anche con qualche chiletto in più’!
Nel tuo blog dici: “ormai dirsi ‘ ti amo ‘ guardandosi allo specchio è diventata un’impresa rara”. Perché accade questo?
La volontà di dirsi “Ti amo“ guardandosi allo specchio è diventata un’impresa contaminata dalle aspettative che la società riversa su ognuno di noi, dalle mille responsabilità che abbiamo, dalle pressioni e dalle difficoltà della vita che spesso non ci danno più la possibilità di arrivare serenamente a fine mese, dalle rinunce di piccoli sfizi che fanno la differenza, dall’incapacità di capire cosa è importante e cosa non lo è, dalla perdita di principi e di valori che fanno sì che, quando ci confrontiamo con altri individui, si possa parlare la stessa lingua. Purtroppo viviamo un periodo storico difficile in cui i rapporti interpersonali sono minati anche da una tecnologia che pensiamo essere un aiuto, ma poi in realtà ci inaridisce e impoverisce a livello umano.
Cosa credi abbia influito su questa generale insicurezza e mancanza di autostima nelle donne?
Sono convinta che questo costante bombardamento dei media di quello che dovrebbe essere il canone di bellezza femminile, magro e senza difetti, quasi inarrivabile, sia la causa principale dell’insicurezza e mancanza di autostima femminile. Trovo questi anche dei messaggi molto pericolosi per i nostri ragazzi. Sempre più giovani donne sono affette da anoressia perché non riconoscono il loro corpo come “idoneo” per essere collocato nei canoni di bellezza richiesti dalla società. E la moda ha una grossa responsabilità in questo. Certo mi rendo conto che qualsiasi abito indossato da una donna estremamente magra (oppure appeso su una stampella…)risulti essere bello. Il difficile diventa vestire le donne formose che hanno lo stesso diritto a sentirsi sexy e belle che hanno le altre. E qui posso dire, a mio avviso, che si vede la reale bravura di uno stilista!
Come dici su curvyjade.it, il blog è ” il mio regalo per tutte le donne che preferiscono accettarsi per quello che sono.” Quali saranno i preziosi consigli che elargirai a tutte queste donne?
Più che consigli sono suggerimenti per la cura della persona, del trucco, con indicazioni di moda e di shopping, il tutto colorito da una traccia di buona e sana ironia che rende la vita più rosea. I contenuti avranno come filo conduttore sempre la valorizzazione del proprio corpo. Inizierò anche una pagina dedicata alle ricette che possono essere mie personali oppure consigliate da location da me scelte, perché le considero ideali, oltre che per la cura dello “stomaco”, anche per la cura della “mente”.
E a quelle donne che ancora non riescono ad accettarsi, come cercherai di convincerle che é “meglio curvy” ?
Ma io non voglio convincerle che sia meglio curvy. Quello che spero di riuscire a fare è semplicemente dare un po’ più di forza a chi l’ha momentaneamente persa, per poter accettare ciò che vede riflesso nello specchio. La vita di tutti i giorni ti fagocita tra il lavoro, le responsabilità e la gestione familiare, e tante cose passano scivolando via. Ho trascorso un periodo della mia vita molto difficile e questo ha fatto sì che trascurassi me stessa. Arriva un giorno in cui ti guardi allo specchio, ma non ti riconosci più, e ti dici che, forse, a questo punto, la tua vita è tutta in discesa e che ti adeguerai a quanto accadrà con passività, senza avere obiettivi da seguire per sentirti più viva e più forte. I motivi per i quali si diventa “curvy” possono essere i più disparati e quello che dovremmo imparare tutti a non fare, è giudicare…giudicare senza conoscere.
Per combattere e superare questo giudizio popolare sulle donne con qualche chiletto in più, star internazionali come Beyoncé, Jennifer Lopez, e più recentemente la super-socialite Kim Kardashian (ma anche tantissime altre…), con le loro rotondità da donna comune, sono riuscite a riportare nell’ideale femminile americano la donna formosa. Pensi che le cose cambieranno, o stiano già cambiando, anche nel nostro Paese?
Da un po’ di tempo a questa parte se ne parla di più anche da noi. Quello che mi auguro è che personaggi con un potere mediatico, oltre al fatto di poter trasmettere il messaggio che anche curvy è bello, possano trasmettere anche quei valori che da tempo sono andati persi e che all’essere umano sono necessari per valorizzare la propria dignità e il proprio rigore.
E nel mondo dello spettacolo italiano? Come è vissuto l’essere formosa per un’artista? E’ una “discriminante” essere curvy per interpretare un ruolo?
Ancora siamo molto legati al fatto che un’attrice dovrebbe mangiare un’insalata a pranzo e un uovo sodo a cena e che un’attrice formosa potrebbe fare sola la caratterista. Io credo fermamente che, per la loro bravura, molte caratteriste dovrebbero poter ricoprire ruoli primari, mentre molte attrici primarie, non avendo alcuna capacità recitativa, a stento riuscirebbero a fare le comparse.
Come vedo dai post su blog e sulle pagine Facebook (Giada Desideri e Luca Ward), tuo marito ti è vicino in questa avventura. Per i tuoi suggerimenti prenderai in considerazione anche il punto di vista maschile?
Perché no, potrebbe essere un’idea. Per ora preferisco però dedicarmi soltanto al punto di vista femminile, sufficientemente complesso.
Una frase molto incisiva ed emblematica di questa tua nuova avventura è sicuramente quella che compare nel video di lancio del blog, dove affermi: ” Non esistono donne brutte, ma donne pigre. Bisogna volersi bene affinché gli altri possano amarci. ” Quale è secondo te il segreto per amare se stesse? Cosa si deve fare per volersi bene?
Il segreto per amare se stesse è accettare il proprio corpo, magro o grasso che sia, rinforzando la nostra autostima. In fondo noi siamo la cosa più importante per noi stessi: “dobbiamo volerci bene affinché gli altri possano amarci”. Questo è sicuramente il primo passo, dopodiché bisogna imparare a valorizzarsi…e spesso basta davvero poco. In fondo la vita è una sola, dobbiamo cercare di viverla al meglio!