Il maschio femminilizzato? Ci consegna all’Islam

3

Éric ZemmourIn origine fu il pelo. Traccia, marcatore, simbolo della virilità, ancestrale, preistorico, segno della differenziazione dei sessi. E per questo, scrive lo scrittore francese Éric Zemmour, classe ’58, penna fuori dal coro nel panorama intellettuale francese, «preso di mira». I numeri parlano chiaro: «un uomo su cinque si depila, il 32 % utilizza cerette, il 53% pensa sia una buona cosa che esistano istituti di bellezza riservati alla clientela maschile».
Lo scrittore d’Oltralpe, editorialista de Le Figaro e autore del saggio Le suicide français, “uomo del 2014” in Francia con 400 mila copie vendute, torna in Italia con Sii sottomesso (Edizioni Piemme, 143 pag, 14 €), il caustico pamphlet sulla devirilizzazione dell’uomo occidentale, il cui sottotitolo suona così: La virilità perduta che ci consegna all’Islam, sulla scia del bestseller Sottomissione del conterraneo Houellebecq e con una strizzatina d’occhio alla retorica anti-islamizzante, punta il dito contro l’uomo europeo del nostro tempo che ha sacrificato la virilità in nome di un nuovo “ideale”, la donna. Non più sesso, complementare e opposto, ma traguardo. L’uomo moderno vuole «diventare una donna come le altre», scrive Zemmour.

Le cause di questa deviazione antropologica vengono identificate dallo scrittore in quei fattori economici e sociali che, progressivamente, hanno smantellato la società patriarcale dominata dalla legge del padre e da un atavico rapporto uomo-donna, lasciando il posto ad un modello androgino di società, unisex, dove la donna è mascolinizzata e l’uomo ha perso la sua forza, sostituita da orecchini e prodotti di bellezza. E da qui padri con Pampers e biberon, castrati dalla femmina dominatrice con i pantaloni che fa carriera, “femminilmente corretti”, uomini tolleranti e comprensivi, seguiti poi da quelli  deresponsabilizzati, con gli innumerevoli divorzi, i  problemi di erezione e la pornografia compulsiva. L’autore rintraccia la causa di questa deviazione nella coincidenza storica del femminismo avanzato post-68 e il capitalismo delle multinazionali, che hanno promosso nuovi modelli culturali.

cop
Éric Zemmour Sii sottomesso, PIemme

A questo punto l’autore si diverte ad analizzare il passaggio da uomini come Cantona o Zidane, con relative affascinanti quanto sconosciute signore, a “metrosexual” come Beckham, tutti trucchi e tatuaggi, accompagnati dalle modelle, le nuove star del XXI secolo, malinconici «mutanti, con corpi da ragazzi», disegnate dalle matite degli stilisti che disprezzano un  corpo naturale e «volgare» con il sedere grosso e una bella pelle alla Jennifer Lopez. L’Islam invece rimane sullo sfondo, come problema migratorio e come termine di paragone “altro” che tuttavia ci riguarda in quanto reazione opposta alla femminilizzazione della società occidentale, considerata la forma suprema della nostra decadenza. Come? Con il rafforzamento del patriarcato e con una virilità eccessiva, «caricaturale», rappresentata dal «giovane arabo» delle banlieu francesi in versione macho che guarda al reale con prospettiva binaria: rispetto o disprezzo, sante o sgualdrine. Il florido immigrato che ignora le femministe e le attira inconsapevolmente, travolte dal «prototipo del maschio inavvicinabile». Il barbaro a Roma, il lupo a Parigi, poeticizza Zemmour.

Quale futuro si prospetta per la nostra società effeminata? Lo scrittore rispose nel marzo 2015 con un intervento al convegno “L’Era del Postumano” tenutosi a Roma, pubblicato da Circolo Proudhon Edizioni (L’Era del Postumano, pag 100, 9 euro). Prendendo le mosse dal ‘700 francese, «secolo in cui l’estrema raffinatezza dei costumi aveva portato ad una femminilizzazione», Zemmour spiega come da una reazione inizialmente culturale a questa languidezza, con un ritorno agli eroi dell’antichità greco-romana, si passò ad una reazione violenta, conclusasi con la rivoluzione francese, una rivoluzione in realtà «contro il potere eccessivo delle donne e dell’aristocrazia femminilizzata». Che sia una rivoluzione degli uomini con gli orecchini contro le donne con i pantaloni la sorte della nostra epoca? Zemmour non sa quanto violenta e mascolina sarà, ma è certo che questa avverrà.

3 Commenti

  1. Senza apparire misogino, bisogna dire come stanno realmente le cose: purtroppo, a partire dalle battaglie femministe degli anni 60 e 70, si è instaurato un meccanismo di annientamento della figura maschile che ci ha portati in questa situazione. Negli anni 80 assistiamo alla trasformazione più evidente della donna, che comincia e deve a tutti i costi diventare ed essere come l’uomo, l’immagine classica della donna con gli attributi, che continua martellante per tutti gli anni 90. Col nuovo millennio la strategia cambia…cercare di assomigliare all’uomo non paga, non rende: occorre annientare l’uomo alla radice, nella sua mascolinità, e cosa si fa? si punta alla sessualità, orde di donne nate nei 70 iniziano a sfornare figli che vengono educati secondo la teoria gender: “figliolo, tu hai il pisellino, ma non è detto che tu sia realmente maschio”. Una fioritura di omosessuali che dapprima fa pensare ad una semplice moda (specialmente nei primi anni 2000), ma poi (anni 2010) si mostra in tutta la sua virulenza…ormai si sta veleggiando tranquillamente verso l’anormalità dell’eterosessualità. A questo si aggiungono tutti quei figli cresciuti a sensi di colpa solo perché maschi…ragazzi eterosessuali insicuri, deboli, con padri menefreghisti che invece che insegnare loro qualcosa, si sentono minacciati oppure si stancano facilmente dei figli ai quali loro stessi hanno dato la vita. Infine, il ruolo dello Stato e dei mass media…l’abolizione della leva obbligatoria, un errore colossale…i giornalisti che introducono, in nome del politically correct, termini inascoltabili come “femminicidio”, con la scusa di porre l’attenzione sulla piaga delle violenze domestiche subite dalle donne (atti esecrabili da punire severamente), ma, in realtà, con il chiaro intento di dimostrare che “omicidio” è una parola sessista (povera grammatica e povero lessico della nostra povera lingua…). Tutto questo per dire che se da un lato la lotta di liberazione femminile dal giogo del padre padrone è stata sacrosanta, dall’altro, distruggere ruoli che la Natura ha saggiamente plasmato è un errore gravissimo…l’essere umano, per natura, non è omosessuale…è ciò che vive (e che gli viene fatto vivere) nei primi anni della sua vita a renderlo tale. In altre culture, molte delle quali violente verso le donne, non esiste la distruzione dei ruoli ed è questo il motivo per il quale si stanno dimostrando e si dimostreranno, in modo sempre più tangibile, molto ma molto più forti della nostra, destinata alla scomparsa…e a quel punto, tutte le battaglie sacrosante delle donne occidentali si scioglieranno come neve al sole…è questo ciò che vogliamo? la colpa di tutto ciò è bisex: gli uomini non posso esimersi dal professare un profondo mea culpa…ma occorre reagire, occorre valorizzare, stimare quei ruoli che la natura ci ha dato e occorre, soprattutto, eliminare la competizione, tema molto, molto caro alle femministe…donne e uomini sono fatti per stare assieme…un concetto tanto semplice quanto avversato, sia dagli etero che dagli omosessuali…la forza di una società civile non sta nella guerra, sta nell’unione, nel nucleo, nel supportarsi a vicenda…valori che, stupidamente, abbiamo deciso di dimenticare o addirittura di combattere, facendo l’opposto in nome di un individualismo che non ha più confini…ma ci stiamo scavando la fossa…e ce ne accorgeremo molto ma molto presto!

  2. Il titolo è di un idiozia talmente macroscopica che il resto dell’articolo non merita neanche la lettura, ma se a voi va bene così.

  3. Il problema, secondo me, è un po’ più complesso di quanto prospettato in questo articolo che, peraltro, condivido. Ciò che realmente rende l’Europa estremamente vulnerabile nei confronti dell’Islam è la sempre più grave mancanza di valori religiosi e familiari. Per molti secoli l’Islam è stato sconfitto dall’Europa perché il Cristianesimo è sempre stato più “forte” dell’islamismo. Oggi in Europa imperversa l’ateismo più sfrenato per cui l’Europa si è indebolita nei confronti dell’Islam che è, bisogna sempre ricordarlo, nient’altro che una teocrazia. L’Europa moderna è un complesso di Nazioni senza Dio e non ha più il “rispetto” che l’Islam aveva per essa. Se alla mancanza di un Dio si aggiunge anche il disgregamento della famiglia che, spesso , ne è la conseguenza, ecco la tempesta perfetta che rende l’Europa estremamente vulnerabile.

Comments are closed.