Un solido trapezio nero steso sull’esile figura a esaltarne i lineamenti delicati, i capelli cortissimi, i piedi nudi, così la designer e stilista Simona Tagliaferri, esperta di gemme con una passione per l’architettura, ci apre le porte del suo atelier per mostrarci in anteprima ANIMA 24Kt, che presenterà il prossimo 25 settembre, in occasione della Milano Fashion Week, nel concept store DAAD DANTONE in via Santo Spirito 24/A, un progetto sperimentale che fonde tecnica e tecnologia, i caratteri dominanti della sua ricerca.
«Lo scopo è l’unicità portata avanti come registro estetico, l’unico modo per poterlo fare è la ricerca: da una parte la tecnologia mi permette di realizzare un concetto, dall’altra la tecnica mantiene le radici nella tradizione sartoriale, tutto è tagliato e cucito a mano».
I materiali sono in metamorfosi tra di loro, quella compiuta dalla stilista è una sorta di mutazione. «Unire i metalli con lana e pelle, rendere alluminio e oro, argento e platino una sola struttura, minerale e organico adesso sono diventati con ANIMA una nuova esperienza, possibile grazie alla partecipazione di un azienda che lavora nel campo dell’astronautica».
Simona Tagliaferri approda a questa nuova sfida dopo un lungo passato come consulente per i grandi marchi internazionali, «non ne posso parlare ma anche se potessi non lo farei», afferma agitandosi sul divano, si rimette le scarpe (non è un buon segno!), «non voglio associare il mio nome ad altri, chiunque essi siano, nessuno di loro avrebbe aderito ad una ricerca così sperimentale, la visione di molti è ad un metro e questo spiega il loro declino. Chi ha proseguito nella ricerca è cresciuto e c’è un motivo in più, mi serviva la risposta ad una domanda. È il materiale che vince o il brand? Vista la crescita che ho avuto in soli tre anni, ho la risposta».