Ribollir di sughi, coltelli che sminuzzano ortaggi, mestoli e mixer che creano salse e salsine. Accanto ai fornelli: Technics 1200, microfoni – le cui aste divengono anche un utile stendi-pastafresca – e vinili da abbinare alle pietanze come fossero vini.
Un’inebriante armonia di profumi, cui fanno da sottofondo il jazz di Miles Davis o il punk dei Clash (interpretati dal vivo, dai vari musicisti, nello spettacolo Food Sound System), in pochi minuti avvolge la platea, in uno scenario di musica e odori dove ai racconti di nonnine paesane (remixati e proposti su maxi-schermo) si uniscono le riflessioni di un fervente gastro-filosofo pugliese. Una vera e propria immersione nell’immaginario della cucina familiare, ma in chiave contemporanea: questo è ciò a cui si assiste nelle performance culinarie messe in scena da Donpasta (al secolo Daniele De Michele).
Nato e cresciuto ad Otranto, l’eclettico dj quarantenne, laureato in economia, ha fatto delle sue passioni (musica e cucina) un vero lavoro. Definito dal New York Times “uno dei più inventivi attivisti del cibo”, Daniele ha visto nascere il suo progetto qualche anno fa a Parigi: cucinava la pasta per gli amici quando si accorse dell’impatto sorprendente che aveva sulla gente vedere qualcuno unire fornelli e vinili. Una combinazione per lui abitudinaria ma che fece talmente colpo su chi lo guardava da fargli attribuire il soprannome di “Donpasta” (una semplificazione del luogo comune del ‘Don’ siciliano abbinato alla pasta, da sempre sinonimo di italianità).
Da lì, visti gli entusiasmi del suo piccolo pubblico, De Michele decide di mettere a frutto quella combinazione vincente: prima scrive un libro (Food Sound System, edito da Kowalski) poi realizza un insieme di spettacoli (Cookin’ Dj Set e Food Sound System).
Comincia così a lavorare sulla cucina popolare: utilizza le ricette di sua nonna e rivela le storie che si celano dietro ogni piatto; tanti aneddoti che ricordano l’importanza del ruolo del pranzo nella cultura contadina, e con i quali Daniele esprime la sua affezione verso le antiche combinazioni di sapori. Il dj, che si definisce da sempre un antropologo e sostenitore del cibo, infatti, non accetta una cucina da programmi tv, condita da virtuosismi di chef stellati, ma rivendica le ricette semplici e genuine. “E’ importante difendere e diffondere la cucina popolare delle nostre nonne perché senza quel patrimonio diventiamo come qualsiasi luogo al mondo dove il mangiar bene non è collegato a una cultura millenaria” racconta Donpasta a ilgiornaleoff.it
Dopo il primo successo De Michele ha scritto anche altri libri: Wine Sound System (edito da Kowalski), tradotto anche in francese, dove le ricette della tradizione pugliese e romana si fondono alla musica e alla convivialità del vino, poi La Parmigiana e la Rivoluzione, fino al suo ultimo Artusi Remix (edito da Mondadori e che riprende il nome dal suo blog), un libro e uno spettacolo in cui il Dj pugliese si confronta con l’eredità di Pellegrino Artusi, padre riconosciuto della cucina italiana. Ed ora, dopo aver portato i suoi spettacoli in giro per l’Europa, ha iniziato un tour che toccherà varie città italiane e si chiuderà il 10 di ottobre al Festival di Internet di Pisa.