Un tempo circoscritto, circolare, finito. Al suo interno, incastrate in maniera concentrica come in un labirinto spazio-temporale, quattro diverse storie che in questo spazio si muovono e di questo tempo si nutrono. Ragioni diverse, presupposti, inizi ed epiloghi diversi. Un’algida, aristocratica, indifferente

Selfpublished su Amazon, 245 pp, 1.99 €
Trieste che aumenta l’inflessibilità di un tempo inesorabile e implacabile. Protagoniste quattro donne, ognuna con la sua storia che si incastra in questo scenario distorto da un’urgenza, da una scadenza, da una condanna; quattro età della vita unite tra loro da un filo d’argento che le interseca, una crescita tessuta su risvolti inaspettati. In nove mesi il tempo per Maria Rosa, Sara, Grazia e Anna assume un ritmo asincrono, che permette alle loro differenti vite di sfiorarsi. “Nove mesi, quattro donne, quattro storie, un unico denominatore comune: il tempo, solo padrone. Perché è così che accade: un giorno, un giorno qualsiasi, in cui non è successo ancora niente di speciale e nemmeno te l’aspetti, il tempo ti cade addosso e comincia a scorrere dettando nuove regole, con cui, tuo malgrado, dovrai imparare a vivere”, così la triestina Cristiana Dalla Zonca, autrice Giunti col precedente Amore chiama, amore risponde ed ora self-publishing con il suo e-book A tempo di donna, definisce questo suo nuovo romanzo che è innanzitutto un progetto editoriale e che continua a far parlare di sé online. Disponibile infatti per il download su tutte le principiali librerie digitali (Amazon, Google Play, KoboBooks etc etc), è parte di un progetto di comunicazione che fa vivere in rete, per la prima volta e in modo assolutamente innovativo, alcuni personaggi del libro.
Sul sito www.tempodonna.it si può interagire con tre delle protagoniste attraverso i più diffusi social network e app. La teenager Anna, passionale e goffa, diventa “grande” riconciliandosi con se stessa e con l’amore in un anno di scuola all’estero, difficile ma molto intenso, dove sembra esistere solo il tempo presente; Maria Rosa, vittima di soprusi e ignoranza, cresciuta nella provincia del sud Italia ed approdata in un Nordest dove non si integra, dopo una vita di violenze subite diventa a sua volta carnefice ed in prigione troverà per la prima volta la libertà; Sara, psicologa trentenne tutto controllo e manie, fa i conti con l’inaspettato e il meraviglioso di una gravidanza che le cambierà la vita e Grazia, professoressa borghese e stimata, toccherà i confini di se stessa e la brevità della vita misurandosi con dolore, morte e amore: le loro vite sono uno spaccato di tutti i giorni, delle molte donne racchiuse in ogni donna, di ciò che si incontra per strada, si legge sui giornali, ci si può trovare a vivere nelle diverse stagioni dell’esistenza.
In quanto a trama, stile e versatilità, la scrittrice non si smentisce: sa essere delicata ed incisiva, accompagnare per mano il lettore nei labirinti mentali e nella concretezza fisica dei suoi personaggi, sa calibrare, scegliere e mutare efficacemente il registro linguistico del quale si serve per pennellare i caratteri di ciascuna donna, portando in scena quel patto verosimile che sancisce il legame di fiducia tra lettore e storia raccontata e che conquista plausi e sincero trasporto. Per essere al secondo romanzo, prova spesso più complicata dell’esordio, c’è da farle i complimenti, non in ultimo per la scelta di mettersi in gioco al di là della storia attraverso una formula creativa ed in linea coi tempi. Come lei stessa dice, un romanzo diffuso in rete in e-book «è un libro come gli altri, ma con una natura diversa rispetto alla produzione su carta tradizionale. Pertanto anche la sua comunicazione deve avvenire in modo alternativo».