Marydolls: latte, rock e hangover a colazione

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Giri in tangenziale, fette biscottate, fango e tanto rumore

di Grazia Sambruna

 

Vi siete mai chiesti che sapore abbia il vostro cuore? Quello di Paolo Morandi, se bagnato, sa di latte. E lui ne è al corrente perché, canta, si è fatto a fette per scoprirlo. Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte, intonava un altro Morandi, Gianni, molte decadi orsono. Un verso che, ora, si presterebbe a nuove interpretazioni. Tutta colpa di Paolo Morandi, Michele Bertoli e Lorenzo Toninelli, tre ragazzi bresciani che, lungi da un romantico appuntamento davanti al lattaio, proporrebbero alla loro fidanzata un giro in Tangenziale. Contromano. Perché sono i Marydolls, vorrebbero avere cent’anni e morire giovani. Oppure venti e fare la guerra.

Per adesso, però, suonano. Portano in giro per l’Italia un disco, “La Calma”, il cui titolo è un ossimoro. Oppure pubblicità ingannevole. Ma è un bene che lo sia. Traccia dopo traccia si parla di autocannibalismo a colazione e di quelle mattine in cui ti svegli rendendoti conto di esserti mangiato la faccia la sera prima. Urge una ridefinizione del concetto di hangover. O forse, più semplicemente, Un altro me. Quello con la faccia giusta, quello che non ha paura di sporcarsi le scarpe nel fango guardando dritto davanti a sé. Extreme Make over.

“La Calma”, questo particolare tipo di calma inquieta, ha travolto band già affermate nel panorama alternativo del nostro Stivale. E così il terzetto di Brescia si è ritrovato sul palco dei Tre allegri ragazzi morti, dei Marlene Kuntz, dei Linea 77 per aprire rumorosamente i loro live su e giù per l’Italia. Per non parlare della storica giornata in cui inaugurarono il fu Heineken Jammin’ Festival. Era il 2008 e su quello stesso palco, poco dopo, ci sarebbero saliti Alanis Morrissette e i Police, tanto per dirne due.

I Marydolls non sono nati ieri. Stando alle cronache, artisticamente sono nati ben tredici anni fa. E La Calma li ha portati fino a qui, in attesa di altri rumori, inquietudini, irrisolutezze vecchie e nuove. Ossimori feroci. “Non siete quello che stiamo cercando, andate a casa!” intima loro una voce fuori campo in chiusura del video di Non mi passa. E a Paolo, Michele e Lorenzo la voglia di fare rumore non è passata proprio per niente. Nemmeno quando fanno colazione tra spremute di cuore al latte, pane tostato, batterie e bassi da suonare fino a consumarli già appena usciti dal letto. Basta guardare il video di “Mi sono fatto a fette” per farsene un’idea ben precisa. Fatti mandare dalla mamma a prendere il disco dei Marydolls. Ma poi non farglielo sentire.

09.04.2014