È da anni che intellettuali ed artisti che gravitano nell’area di centro-destra denunciano il totale disinteressamento dei loro politici di riferimento nei confronti del mondo artistico-culturale. Questo non ha fatto altro che avallare una tesi, non vera, costruita a tavolino che la Cultura in italia è “de sinistra”.
Noi de Ilgiornaleoff.it, che nasciamo per promuovere un percorso culturale finalmente libero dagli inganni corporativi e dalle ruggini dell’ideologia che ormai fruttano solo baronie e rendite di posizione, pubblichiamo allora a riguardo una graffiante considerazione di un regista da sempre “polticamente scorretto”, Pasquale Squitieri.
Eccolo Michele Serra sull’Espresso: “Mediaset promette: mai più capolavori”. Si parla, inevitabilmente dell’Oscar al film di Sorrentino, co-prodotto da Mediaset. Si inventa un sofferto monologo di Pier Silvio Berlusconi che esprime il suo cordoglio per il successo della pellicola: “Non tutte le ciambelle riescono col buco: il film di Sorrentino è un capolavoro. Almeno così mi dicono. Cercheremo di capire dove abbiamo sbagliato per non rifare più lo stesso errore”.
Sono le stesse parole che suggerivo a Vittorio Sgarbi un decennio fa: “dove abbiamo sbagliato nel ’94 a non seppellire la pseudo “cultura de sinistra” che, promettendo la dittatura del proletariato, si arricchiva (e si arricchisce) al soldo della suggestione più falsa del consumismo, la pubblicità ?”.
“Dove abbiamo sbagliato quando Di Pietro e il pool di “mani pulite” ci consegnavano, contro i loro farneticanti progetti, un’italia politicamente occulta, ideologicamente schizoide, culturalmente consegnata al talento di Benigni e ai rifacimenti di Dario Fo?”. Vinse Berlusconi anche perché perse il Partito Comunista.
Era la volta buona per aprire le finestre in cerca di aria nuova. Ma chiudemmo le poche finestre ancora aperte. Contro il feroce dissenso dei perdenti aggrappati alle loro magistrature, alle loro testate, l’azienda tiene e vince ancora un Oscar che appartiene solo a lei e non a De Benedetti. L’ennesima lezione di libertà intellettuale che sbatte da decenni sul muro omertoso del conformismo organico e pseudo-culturale.
Sta ai giovani intellettuali liberi, solo come i veri artisti possono esserlo, raccogliere quell’occasione perduta 20 anni fa.
la cultura e’ una sola quella italiana nel bene o nel male poi ci sono varie sfaccettature , se come dice giggi ch ie’ di destra non sostiene i suoi filosofi e non ne compra i libbri. bhe la colpa non e’ certo della sinistra , ma nell’incapacita’ di affermarsi e di contrastare la cultura di sinistra.. comunque sono le solite chaiccheire del nulla… pensaim oal futuro e a progredire tecnologicamente a idee innovative a uan scuola e a uan ricerca competitivi ..stiamo diventando un apese da terzo mondo altro che bel paese, non s puo vivere solo distoria cultura e ricordi..occorre fare i fatti. Squitieri dopo cio che hai detto a la zanzara sei da ricovero!
Ho come l’impressione che questo giornale sia leggermente spostato verso …il nulla…l’incognito…l’infinito…cultura di destra cultura di sinistra…egemonia della sinistra…………………..La cultura non ha etichette…è cultura e se in Italia e nel mondo la cultura è di sinistra la colpa è della destra…che recriminate???????Prendetevela con voi stessi, al limite e se pochi o nessuno compra un libro di venezian o buttafuoco sempre presenti come autori nelle librerie feltrinelli che non definirei di destra …la colpa non è della cultura di sinistra o chi compera prodotti della cultura di sinistra, ma degli scrittori di destra che non sono letti neanche da quelli di destra…. ma che state a di’
Ogni tanto spunta nella palude del conformismo di sinistra qualche germoglio verde di speranza per poi appassire al primo sole dell’avvenire. Quanti tentativi in 70 anni post-fascisti! Ma nessun decollo forte, robusto, convinto che avrebbe per lo meno contrastato il tronfio cammino della cultura di sinistra che si è vantata e si vanta di essere la paladina della democrazia italiana. Quelli che lo hanno fatto, guarda caso,provenivano dalle file comuniste. Un nome per tutti Pansa! Gliene hanno fatte passare di tutti i colori ( e lo fanno ancora, meno male che lui ” resiste,resiste,resiste”) .S’è avvertito in questo settantennio una specie di paura, di timore reverenziale da parte dell’intelligenza “libera” verso il dominio culturale sinistro ( della sinistra): media. università, scuola, posti di lavoro, ecc. si sono mossi con i piedi di piombo invece di far massa contro lo strapotere speudo-culturale socialcomunista. Avete avuto paura di dire che i partigiani sono i responsabili morali degli eccidi tedeschi? Se non c’era via Rasella, non ci sarebbero state le Fosse Ardeatine; se non tagliavano le mani ai tedeschi in fuga, non ci sarebbe stato l’eccidio di Val di Chiana; se non c’era l’agguato ai tedeschi in ritirata non c’era Marzabotto, A continuare ce se sarebbe da ricordare di misfatti compiuti dai tedeschi, ma preparati dai partigiani.In una cittadina della Toscana- San Miniato- un eccidio di 55 persone causato dall’artiglieria americana, i partigiani lo hanno fatto passare per “gelido eccidio tedesco” e quando di fronte alla schiacciante evidenza dei documenti e delle perizie i comunisti al potere interrotto dal dopoguerra hanno detto che la verità balistica e la verità politica devono convivere insieme perchè rappresentano ” l’elaborazione spontanea del lutto del popolo sanminiatese” ” la ragione fondativa della coscienza repubblicana nata dalla resistenza” Eppure ci sono ancora tanti che ci credono!
La cultura non è di destra o sinistra… è solo al servizio del POTERE. Quello vero, non di facciata. L’occasione persa del ’94…? Chiacchiere, l’occasione il vostro Nume Pregiudicato se l’è pappata tutta con le sue TV… e voi, intellettuali veri…siete rimasti col c… per terra.
In Italia esiste una sola cultura, quella italiana. C’è poi il culturame apolide rosso che cerca di sostituirsi ad essa. Da anni questo culturame apolide rosso ingaggia qualsiasi marchettista con posti di lavoro lautamente pagati, per denigrare e ghettizzare la cultura del nostro paese. CI PROVANO IN MOLTI MA NON CI RIUSCIRANNO MAI. IL CULTURAME ROSSO È TROPPO STOLIDO PER POTER COMPETERE CON LA VERA CULTURA DEL NOSTRO POPOLO.
Tutta qui la cultura di destra? Squitieri? nemmeno fra due secoli riuscirete a risalire la china di questo passo. Mamma mia, che pena!!
La cultura in generale e’ italiana. Scioperi , svuotacarceri ,depenalizzazione della delinquenza ,accoglienza ai profughi , case ai rom , parassitismo nella PA, spinelli , droghe ,questa e ‘la cultura s(u)inistroide.
Sarò Franco, per fortuna le tue cacate verbali sono molto più lunghe di una cacata media – ci permettono di esercitarci.
Dell’articolo mi hanno colpito l’esposizione articolata ed organica dei veri capisaldi di una cultura finalmente libera dalla sudditanza dalla curtura de sinistra, l’italiano fluente in cui è scritto, ma soprattutto la grande sintesi, che risponde alla primaria esigenza di non scrivere articoli più lunghi di quanto un elettore medio de destra riuscirebbe a leggere durante una cacata media (cit.)…
stupendo invito al ricordo di atteggiamenti sbagliati nei confronti della “sinistra culturale” da parte dei così detti moderati. E’stata certamente persa una grande occasione per sfatare il mito dell ‘intellighenzia comunista sulla cultura italiana, lasciare che solo loro si appropiassero delle vestigia di custodi del pensiero italico ed ergersi a paladino del politicamente corretto (nonchè pensiero unico) ci ha posto in una condizione di sudditanza da cui ne usciremo chissà quando . Eppure non siamo certo inferiori a loro, ma con il ns atteggiamento lo abbiamo fatto credere . MI auguro e spero che si possa verificare una drastica inversione di tendenza .
Ottimo il pensiero di Squitieri.
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