In viaggio tra storia e leggenda con “La donna di lana” di Niky Marcelli

0
Di I, STirol, CC BY-SA 3.0, commons.wikimedia.org

La piccola barca scivolava lentamente sulle acque del lago illuminate solo dalla luce della luna crescente che si rifrangeva sulle crode argentate che lo circondavano. Seduta a prua, una donna molto anziana, ripiegata su se stessa dagli anni e con lo sguardo ormai spento, ascoltava in silenzio lo sciabordio delle onde lungo la chiglia e il lento ritmare del remo. In piedi a poppa, impegnata nella voga, una donna piรน giovane, della quale si leggeva ancora una bellezza che, da fanciulla, doveva essere stata straordinaria. Entrambe vestivano con abiti e mantelli di lana grossa, fermati allโ€™altezza della gola da una fibula dโ€™oro finemente cesellata, con un cappuccio che copriva loro il capo.

Non sembra di vedere un quadro? The Lady of Shalott del pittore preraffaellita John William Waterhouse, per la precisione. A me la lettura della primissima pagina di La donna di lana, terzo step letterario di Niky Marcelli, fa questo effetto.

Ma l’andamento del romanzo ha anche una certa caratteristica di movimento: non certo una sceneggiatura di un film, perรฒ lo sviluppo della trama narrativa sortisce nel lettore un effetto similare a quello del cinematografo. Del resto la biografia di Niky Marcelli passa per il giornalismo investigativo e la collaborazione con la tv. E poi รจ vissuto anche in Iuessรจi: di lui vi abbiamo giร  parlato qui e qui.

E un viaggio รจ anche La donna di lana, uscito a dicembre 2020 per StreetLib, con la Contessa Rossa Sara Varzi di Casteldelbosco e la giornalista Anna Care Caremoli che dalle spiagge di Cesenatico arrivano ai ghiacci delle Dolomiti alla ricerca del Regno dei Fanes, un popolo cheย  sarebbe vissuto tra il Cadore e la Val Pusteria tra lโ€™Etร  del Bronzo e quella del Ferro e racchiuso in un racconto mitologico-leggendario dei Ladini delle Dolomiti: condizionale e indeterminatezza obbligatori, visto l’alone di mistero che circonda il Regno dei Fanes, di cui nel 1932 si occupรฒ lo scrittore Karl Felix Wolff nel romanzo Leggende delle Dolomiti. Il Regno dei Fanes.

E che riprende Niky Marcelli, fissando la leggenda anche in un manoscritto in lingua celtica che Sara e Care trovano in un antico baule di bronzo: la prova provata che il genere del romanzo storico nacque prima e che lo scrittore Walter Scott non inventรฒ nulla di nuovo? E poi, questi Fanes sono realmente esistiti?

Dopo I misteri diย Hatria e La Strega Spiaggiata Marcelli torna a quel crossover di giallo e leggenda col suo fulcro in Cesenatico, per aprirsi a quell'”infinito, universo e mondi” (cit. Giordano Bruno) al quale l’autore ci ha abituato.