Dopo Isolamento, dal 3 aprile possiamo ascoltare in radio e in digitale Via del macello, il nuovo singolo di Diamine, il duo elettro-pop romano di casa Maciste formato da Andrea Purpura e Niccolò Cesanelli. “Questo brano nasce in una giornata qualunque di un paesino ai confini con l’Abruzzo in cui ho vissuto: Sambuci”, racconta Andrea. “Un tuffo nei dubbi che diventano uno: a cosa possiamo affidarci? Quali sono i sentimenti autentici e quali quelli indotti? Con la leggerezza e la saggezza di un bambino ci tuffiamo in questo mare di incertezze che spesso fuggiamo e che non vogliamo vedere. Diamo così un’occhiata dal buco della serratura a tutto quello che non è definito e che non ha punti di riferimento a cui possiamo aggrapparci”.
Questo pezzo anticipa l’album Che diamine, in uscita il 1° maggio per Maciste Dischi/Sony Music Italy, del quale dicono: “Non è un concept album, siamo persuasi dall’idea che i concetti possano far più male che bene. Non sono i principi che abbiamo a stringerci la mano quando siamo affranti. Questo è un album che crede ancora nell’infinito di un piccolo tempo attraverso uno sguardo alto sulla realtà interiore”.
Per il duo si tratta del loro lavoro discografico d’esordio, un traguardo importante che commentano così: “Dietro un’opera prima devono esserci intelligenza e impegno, ma per prima cosa serve l’entusiasmo: essere cioè pervasi da una sorta di divinità che ti spinge al tuffo senza nessun assicurato ritorno dalle isole della follia che abita ogni canzone”.
Conosciutisi alle scuole medie, per i due è scattata presto l’intesa artistica: “Siamo due appassionati che si scontrano pacificamente su tutti gli argomenti. Da questo discutere nasce solitamente un’incandescente esperienza artistica e personale”. Il loro progetto creativo ha modalità definite: “Nico scrive la musica e io i testi e in secondo luogo io critico la musica e lui i testi” spiega Andrea. Infine, il duo riflette su quanto vede nel suo futuro: “I nostri sogni non si apparecchiano su un tavolo professionalmente sicuro. Siamo consapevoli che vibrando l’aria non si costruiscono cure mediche, strade o ponti, ma stiamo sognando di continuare a restare uniti e commuoverci in fine del nostro lavoro musicale”.