“Donna Rachele, mia nonna”; la Storia vista da una nipote

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Fabrizio Priano, Presidente dell’Associazione Libera Mente Laboratorio di Idee, ha intervistato sul suo blog Edda Negri Mussolini, figlia di Anna Maria, ultimogenita di Rachele Guidi e Benito Mussolini e autrice del libro Donna Rachele, mia nonna. La moglie di Benito Mussolini (Minerva Edizioni, Bologna, 2015). L’intervista è stata fatta in occasione dell’incontro presso Associazione Libera Mente Laboratorio di Idee ad Alessandria.

Vuoi parlarci un po’ di Te?

Certamente. Mi chiamo Edda Negri Mussolini e sono figlia di Anna Maria, ultimogenita di Rachele Guidi e Benito Mussolini. Papà era un presentatore televisivo il suo nome era Nando Pucci Negri. Morì nel 1997. Ho perso mia mamma quando avevo solo quattro anni e mezzo, il 25 aprile del 1968. Dopo la sua morte sono cresciuta con le mie nonne e papà. Il vivere con la nonna Rachele mi ha dato la possibilità di capire e di ascoltare dalla sua voce, la storia da un punto di vista differente. Questo mi ha poi portato a mettere nero su bianco i suoi ricordi e le sue emozioni. Nel 2012 grazie ad un decreto prefettizio ho aggiunto al cognome paterno quello di mia madre. L’ho fatto soprattutto per lei, perche quando era in vita avrebbe sempre voluto aggiungerlo, prima era, per le leggi italiane, molto complicato. Bisognava passare attraverso il Ministero dell’Interno. Nella mia vita prima di diventare scrittrice ho lavorato nel campo televisivo. Sono stata animatrice di Topo Gigio, ho condotto per dieci anni una trasmissione di motori, ho collaborato con nelle redazioni di alcuni programmi RAI: Uno mattina, I Fatti Vostri, Geo & Geo, Tua Bellezza e dintorni, questi solo per citarne alcuni.

Donna Rachele, mia nonna. La moglie di Benito Mussolini

Il libro su Donna Rachele è stato il tuo primo libro?

Sì, il libro sulla nonna è stato il mio primo libro. Non è facile scrivere un libro, ma a quanto mi dicono è ben riuscito.

Quale è stata la molla ti ha spinto a scrivere?

Quella di far conoscere, soprattutto alle nuove generazioni, mia nonna. Di Donna Rachele si sa ben poco. Si conoscono le amanti del nonno. Su queste si sono fatti film, scritti libri. Ma sulla nonna, sua moglie e madre dei suoi cinque figli, a parte quello che scrisse lei nelle sue memorie o nelle interviste dell’epoca, non si conosce molto. Ho voluto far conoscere, prima di tutto, una Donna. Le sue tragedie, la sua famiglia, i suoi pensieri, il suo essere dentro alla storia del periodo, le sue vicende personali e poi chiaramente anche il suo rapporto con il nonno. Di vedere la storia di un periodo, da un’angolatura differente, ossia quello da un punto di vista femminile e famigliare. Potremmo dire che è anche uno spaccato della vita di una donna dell’epoca. Dell’andare controcorrente verso quelli che erano i costumi e i modi di vivere dei primi del novecento fino ai nostri giorni, o meglio fino a quando la nonna non morì nel 1979.

Hai mai partecipato a concorsi letterari?

Diciamo di no. Mi permetto di dire che forse non e accaduto perché per alcuni, questo libro potrebbe essere visto come un libro un scomodo. Da quando è uscito, 31 ottobre 2015, non è mai stato neanche recensito dalle grandi testate giornalistiche o presentato né in RAI né a Mediaset. Se ne è parlato solo in qualche televisione privata o in alcuni giornali locali.

Il libro racconta la vita di tua Nonna Rachele, che tu giustamente vedevi come la nonna ma che per gli altri era la moglie di Benito Mussolini, come sei riuscita a far convivere queste due realtà?

Devo dire che non è stato molto difficile. Perché ho solo trasportato i ricordi della nonna, partendo da quello che lei mi aveva insegnato, cioè il cercare di essere il più obiettivi possibili. Lasciando da parte odio e vendetta. Ho fatto anche una grande ricerca storica negli Archivi di Stato. Questo per supportare ciò che la nonna mi aveva detto nei suoi racconti e in quelli dei miei zii. Ho visto la storia con gli occhi di una nipote e non di una storica, anche se in molti mi hanno detto che alla fine questo libro racconta comunque la Storia.

Come giudichi la politica e i politici contemporanei?

Non c’è più quella partecipazione politica che c’era un tempo. I ragazzi non vengono più coinvolti nei circoli politici, nelle sedi di partito. La politica per tanti viene vista come fonte di guadagno e del non fare nulla. Si è persa la vera natura e la vera essenza di cosa è e cosa vuol dire fare politica

Progetti futuri? Stai scrivendo un libro o hai in mente di scriverne in futuro, ti va di parlarne?

Ho scritto un altro libro che parla dei miei nonni e della mia famiglia per il mercato estero: Mussolini’s Family Life: History – Facts – Anecdotes. E’ già stato stampato e sarei dovuta partire per presentarlo il primo di maggio e per tutto il mese, in Australia. Ma purtroppo a causa del coronavirus è tutto rimandato. Poi sto collaborando con un giornalista per un altro libro, ma per scaramanzia non dico nulla. Sto scrivendo anche un libro di favole.

1 commento

  1. Non so che dire, ma Rachele non dava affatto tranquillità a Mussolini, da ciò che mi risulta, bensì era una continua litigiosità, quella che rallegrava le serate di casa Mussolini. Ragion per cui la Petacci serviva da sollievo alla tensione continua nella quale viveva. Era un uomo solo, disgustato spesso dalla gente leccapiedi e mediocre che lo circondava. Qui in Italia, fra l’altro, è il leccare il culo, un altro dei più grandi difetti del fottuto italiano medio!

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